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Osservatorio sui media 24 Feb 2014

Notizie da lsdi.it Libertà di Stampa Diritto all’Informazione

In primo piano

Se i giornalisti disprezzano l’ impresa

‘’Anchilosati dalla loro arroganza intellettuale e da un certo disprezzo della tecnica, i giornalisti non si sono mai fatti coinvolgere nel controllo degli aspetti industriali dei loro giornali. La loro incapacità di pensare al futuro della stampa se non come a un giornale tradizionale si è tradotta nell’ insistenza su una idea di progetto editoriale sconnesso da qualsiasi progetto industriale’’. Questo atteggiamento segna anche la vicenda di Libération. Come sostiene su Culture Visuelle Patrick Peccatte in una sua analisi impietosa (verso la cultura giornalistica francese, ma il discorso vale pienamente anche per il nostro paese), le redazioni continuano a credere all’ ideologia di ‘’un giornalismo ideale addobbato con tutte le virtù e che disprezza sia gli azionisti che le risorse pubbliche che lo fanno vivere’’.  >>

Il selfie come rovesciamento delle gerarchie

Un selfie (un autoscatto col cellulare) di un giornalista di le Monde nella sala ovale della casa bianca, con Hollande e Obama sullo sfondo, ha suscitato un vespaio di polemiche in Francia.
Sul Nouvel Observateur, un noto cronista politico, Bruno Roger-Petit, sostiene che quello scatto ‘’rivela, una volta di più, le debolezze allucinanti della comunicazione del presidente Hollande e la tragica mancanza di autorità che l’ accompagna’’.
Ma per André Gunthert, uno dei principali animatori di Culture Visuelle, quel selfie è una sorta di gesto liberatorio e fortemente simbolico. Attraverso la pratica del selfie – sottolinea – ‘’circola il messaggio gioiosamente iconoclasta del rovesciamento delle gerarchie più solide’’. >>

Meno del 40% del traffico web è dovuto agli esseri umani

Nel magma di Internet i bot non sono una certo novità: commenti, click e altro sono spesso dovuti ad automatismi indipendenti, e non solo per questioni di marketing. Eppure, direte voi, i social media brulicano di umanità e tanti spazi rivelano la presenza di persone in carne e ossa dietro la tastiera. Già ma è davvero così? Siamo proprio sicuri che Internet sia frequentato prevalentemente da esseri umani?
Risposta negativa, almeno secondo il portale specializzato Statista, che sintetizza in un grafico i dati raccolti dalla piattaforma “cloud” Incapsula. >>

Via del Mare racconta: datajournalism, ricerca storica e memorie per costruire nuove forme di narrazione

Coniugare il datajournalism con la ricerca storica e le interviste per costruire una narrazione ampia e profonda di una vicenda che ha segnato la storia di una città.
Sono questi gli elementi che caratterizzano Viadelmareracconta, un progetto dedicato allo stabilimento di Foggia dell’Istituto Poligrafico e Zecca dello Stato.
Viadelmareracconta segue due percorsi: la ricerca tra le carte dell’Archivio di Stato di Foggia, le interviste ad alcune donne che hanno lavorato in Cartiera. >>

Un Social Media Team per il Comune di Trieste

L’ amministrazione comunale ha dato vita a una struttura specifica che si occuperà dei social media per arrivare a un uso corretto e consapevole dei netowork sociali nella comunicazione con i cittadini.
«Non è solo una questione di introduzione di tecnologie, ma è soprattutto una questione culturale» spiega il vicesindaco e assessore con delega all’innovazione tecnologica e alla comunicazione, Fabiana Martini, in questa conversazione con Lsdi. >>

Editoria

Informazione: la tv resta il mezzo più usato, ma internet raggiunge quasi i quotidiani

Da una indagine conoscitiva sul settore dei servizi internet e sulla pubblicità online presentata ieri dall’ Agcom è emerso che internet viene usato per informarsi dal 40% dei cittadini, contro l’ 80% per la tv e il 44% per i quotidiani. Per quanto riguarda la pubblicità online, in Italia tra il 2011 e il 2012 c’è stata una crescita del 7%: gli investimenti nel settore hanno superato di poco 1,5 miliardi di euro, ma si tratta di una cifra nettamente lontana da quello della raccolta della Francia (2,77 miliardi), un terzo della Germania (4,5) e meno di un quarto di quella del Regno Unito, dove supera i 6,6 mld. >>

Caso Bacchiddu: estendere al web la legge sulla stampa sarebbe un grave sbaglio

Una situazione confusa, forse, ma chiedere che cambi potrebbe portare solo peggioramenti: il caso di Paola Becchiddu, di cui Lsdi si è occupato approfonditamente (qui, qui e qui) si arricchisce di una nuova e autorevole opinione.
Abbiamo chiesto all’ avvocato Carlo Melzi d’ Eril – coautore del libro ''Le regole dei giornalisti – Istruzioni per un mestiere pericoloso'', che Lsdi ha recensito qui – di spiegarci il suo punto di vista.
In questa intervista osserva: ‘’Tutta questa polemica è, secondo me, frutto di un equivoco perché può sembrare che invocare lo statuto della stampa per Internet significhi invocare delle disposizioni di garanzia. E invece così non è, anzi’’.  >>

Per la Cassazione la testata online non è stampa ma per un giudice di Roma il blog sì

Un blogger è stato condannato ad un anno di reclusione per diffamazione aggravata a mezzo stampa per aver ripreso un articolo il cui autore, citato a giudizio (insieme al direttore) con la stessa imputazione, era stato invece assolto (il fatto non costituisce reato). Le sentenze sono di due giudici dello stesso tribunale, quello di Roma.
Il blogger, come riporta Il Fattoquotidiano, è stato dichiarato responsabile dei reati previsti dall’ articolo 595, terzo comma, del codice penale e dall’ articolo 13 della legge 47/1948 ( la legge sulla stampa), e condannato alla pena di un anno di reclusione, per giunta senza benefici di legge.
Mentre l’ autore dell’ articolo, Riccardo Bocca, dell’ Espresso, e il direttore di allora, Daniela Hamaui, erano stati assolti dallo stesso Tribunale perché quell’ articolo non era stato ritenuto diffamatorio. >>

La Rete

Una ‘’macchina della verità’’ per scoprire le bufale sui social network

Un sistema capace di identificare in tempo reale e in modo automatico le false informazioni che si propagano sulle reti sociali, verificando se le fonti siano affidabili o meno. E’ l’ obbiettivo a cui stanno lavorando alcuni ricercatori europei. Al progetto – spiega leFigaro – collaborano cinque università e quattro imprese, sotto la direzione dell’ Università di Sheffield, Inghilterra settentrionale.
Il programma è stato battezzato ‘’Pheme’’, dal nome della dea greca della fama, ed è finanziato in parte dall’ Unione europea. >>

Ormai il ‘virale’ è la principale arma per vincere

In Ucraina le armi dei non governativi sono cellulari, macchine fotografiche digitali, tablet e fucili. osserva Giorgio Fontana su La scimmia nuda e internet. Vedere le foto su Theatlantic.com (appunto).
Sembra che le armi tradizionali siano soltanto la modalità di ‘messa in scena’ per giustificare le altre, quelle che scatenano l’opinione pubblica internazionale attraverso la diffusione virale. >>

Se un link non crea ‘’nuovo pubblico’’ non viola il copyright

Inserire sul proprio sito un link a un contenuto che un altro sito mette gratuitamente a disposizione del pubblico non richiede nessuna autorizzazione da parte di chi ne detiene il copyrighyt.
Lo ha deciso la Corte europea di giustizia, in una sentenza datata 13 febbraio spiegando che – come riporta Hollywoodreporter - il link non comporta la comunicazione di quei contenuti ad un nuovo pubblico. E quindi, secondo la direttiva europea 2001/29, dal momento che non c’ è un nuovo pubblico, non è richiesta l’ autorizzazione dei detentori del copyright. >>

Web e dintorni, dal Carnevale di Viareggio ai bitcoin

Da un pò di tempo esiste una specifica valuta della e/o per… la rete. Si chiama Bitcoin ed è un incredibile sistema di pagamento digitale slegato da ogni valuta, cito wikipedia : << A differenza della maggior parte delle valute tradizionali, Bitcoin non fa uso di un ente centrale: esso utilizza un database distribuito tra i nodi della rete che tengono traccia delle transazioni, e sfrutta la crittografia per gestire gli aspetti funzionali come la generazione di nuova moneta e l’attribuzione di proprietà dei bitcoin >>. Se avete dubbi o curiosità leggete l’ebook che ha scritto sull’ argomento Gabriele De Palma si intitola “Affare Bitcoin pagare col p2p e senza banche centrali”. >>


La professione


Francia, tre scenari per la deontologia giornalistica

Un organismo di regolazione esterno, strumenti di autoregolazione volontaria o un semplice ritocco delle carte già esistenti. Sono i tre scenari delineati dal Rapporto sull’ autoregolazione dell’ informazione (il titolo è ‘’Autorégulation de l’information: Comment incarner la déontologie?’’) che l’ autore, la giudice Marie Sirinelli, ha appena consegnato fa al ministro francese della Cultura e della comunicazione, Aurélie Filippetti. >>

Rassegna italiana

Datacoup, la startup che paga in cambio dei tuoi dati (e altre segnalazioni) >>

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