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Osservatorio sui media 31 Mar 2014

Notizie da lsdi.it Libertà di Stampa Diritto all’Informazione

In primo piano

Giornalismo online. Maistrello, siamo ancora alla preistoria di una nuova era

Il giornalismo in rete? “La maggior parte dei prodotti professionali disponibili oggi è ancora molto deludente”. I social? “Fondamentali. Il sito in sé è sempre meno strategico, quasi un ostacolo. Oggi tutto si gioca sulla capacità di animare flussi di informazioni e di facilitare la generazione di contesti, ovunque sia utile”. Il fact checking? “Aiuterà a mettere in circolo anticorpi rispetto alle falsità e le bufale in una società che costruisce sempre più il suo futuro sulla circolazione delle informazioni”.
E poi citizen journalism, la vendita di YouReporter, urban blog, informazione iperlocale e il futuro del giornalismo, sempre più caratterizzato dall’ integrazione tra l’on-line e la carta: “L’integrazione è ormai nei fatti. L’ online non può che crescere. La carta non può che contrarsi, ripensando profondamente il suo senso, ma non credo sparirà del tutto”.
Sergio Maistrello affronta questi e molti altri argomenti chiave della situazione attuale e del futuro del giornalismo in questa intervista a Lsdi. >>

Un soffio di ottimismo sul giornalismo Usa, State of the News Media 2014

Pur a fronte di vecchie e nuove sfide sul campo, il 2013 e i primi mesi del 2014 sembrano aver portato una ventata di ottimismo, o quantomeno di speranza, per il futuro del giornalismo americano – grazie soprattutto all’ impennata di alcuni soggetti digitali, con il seguito di know-how tecnologico, talenti emergenti e nuovi flussi di denaro.
Questo il quadro generale offerto dallo State of the News Media 2014, undicesima edizione dell’ indagine sulla scena statunitense curata dal Pew Research Center all’ interno del suo Journalism Project. >>

Giornalismo contro complottismo: meno imprecazioni e più inchieste

L’ ultimo numero di Médiacritique(s), il trimestrale edito da Acrimed (l’ Osservatorio critico sui media), appena uscito in libreria, contiene un ampio dossier sul tema ‘’Media e complotti’’. Una serie di articoli analizzano vari aspetti del complottismo e delle teorie cospirazioniste.
Fra di essi un intervento, che presentiamo su Lsdi, in cui Henri Maler, uno dei principali animatori del sito francese, invita i giornalisti a fare meno i pedagoghi che guardano dall’ alto in basso, aumentando così il tasso di sfiducia dei cittadini nei confronti dei media, e più il lavoro di inchiesta. >>

Quale tutela per il giornalista digitale? Basta legge stampa. Ripartire dalla costituzione!

La grave lacuna normativa rilevata dal caso Bacchiddu in ordine alla carenza di tutela del giornalista digitale di fronte alle accuse di diffamazione trova una soluzione nella giurisprudenza della Cassazione secondo cui l’ unico riferimento possibile in questi casi e’ l’art. 21 della Costituzione e l’art. 10 della Convenzione UE.
Alla luce delle ultime pronunce in materia si avverte il monito sempre più forte degli Ermellini nei confronti del Legislatore, invitato a sciogliere al più presto il nodo della riforma della legge sulla diffamazione additando i principi elaborati dalla giurisprudenza delle Corti UE. In particolare il principio di tutela della stampa quale “cane da guardia della democrazia” e il principio di balance e di proporzionalità. >>

Data journalism

Frenitalia, come i dati raccontano la realtà del traffico ferroviario

Lo sapevate che le Frecce registrano in media ritardi maggiori dei treni regionali? E che il primato nei ritardi va agli Intercity?
E’ uno dei dati più sorprendenti di una inchiesta sul traffico ferroviario in Italia – dal titolo azzeccatissimo di ‘’Frenitalia’’ - realizzata da Davide Mancino e pubblicata su Scrollkit.com per la Fondazione Ahref.
Un esempio molto interessante di come gli strumenti del Data journalism possono risultare efficaci nell’ analisi di questioni di grande rilevanza per la collettività. >>

Editoria

Esperimenti digitali (e crowdfunding) per L’Indro

Appena partita la campagna di crowdfunding a sostegno de L’Indro, testata online fondata due anni fa e basata “sull’ approfondimento quotidiano indipendente”. Presto operativa anche sull’ apposita piattaforma Derev, la campagna punta a finanziare la fase di lancio vera e propria, per raggiungere entro il 30 giugno l’ obiettivo di 100mila euro – ben sapendo che “non sarà una passeggiata”. (Dettagli in questo video su youTube).
Oggi il progetto conta sul contributo sporadico e volontario di un centinaio di “co-fondatori” (giornalisti, blogger, autori, tecnici, designer, etc.) e il traguardo iniziale è la costituzione dell’ azionariato diffuso. >>

Nada, piattaforma francese per una ‘’informazione bio’’ e non manipolata

Una informazione bio? Senza tracce di liberismo né di pubblicità, senza collusioni né connivenze.
E’ il progetto di Nada , acronimo di Nous avons des armes (titolo di un documentario, in preparazione, dedicato alla denuncia del servilismo dei media mainstream), nato nel settembre scorso come piattaforma di autoproduzione e di finanziamento partecipativo attraverso il sistema di pre-acquisto delle sue produzioni (Dvd, ad esempio). >>

‘’Beef!’’ un magazine di cucina per uomini ‘’pieno di cliché sessisti’’

E' appena uscito nelle edicole francesi (giovedì 27 marzo) la versione francese di Beef!, un trimestrale tedesco descritto dall’ editore come ‘’il primo magazine di cucina e lifestyle per uomini (di gusto)’’ e presentato alla stampa da un editoriale – diffuso come comunicato – che, accusa Acrimed, è ‘’pieno di cliché sessisti’’. >>

Torna in edicola dopo 75 anni, con un solo numero, un grande giornale spagnolo repubblicano chiuso dai franchisti

Il giornale ‘Heraldo de Madrid’ , una delle testate più importanti della stampa spagnola del secolo scorso, è tornato nelle edicole domenica 30 marzo, per una sola volta, in una edizione speciale per commemorare il 75° anniversario del suo sequestro da parte delle truppe di Franco alla fine della Guerra Civile. >>

Media e potere

Trasparenza, la Bussola che monitora i siti della pubblica amministrazione

Uno strumento utile per tutti, giornalisti e cittadini. La Bussola della Trasparenza è un’agile portale che permette di monitorare in tempo reale il grado di trasparenza e accessibilità dei siti delle amministrazioni.
Un argomento di cui Lsdi ha già parlato analizzando i progetti messi in atto dal Comune di Trieste, una serie di iniziative che permettono al comune giuliano di stare al quinto posto nella classifica redatta settimanalmente dalla Bussola grazie all’ analisi di 66 indicatori. Il Comune di Trieste, infatti, ne soddisfa 62 su 66, raggiungendo una percentuale del 93,94%. Molto meno attente risultano invece parecchie amministrazioni di piccole dimensioni che totalizzano uno 0% con nessun indicatore soddisfatto. >>

Vivi o morti: basta un click

Per quelli che ancora si arrendono difronte alla vastità del cambiamento rappresentato dall’ arrivo della cultura digitale vorremmo proporre un semplice quesito: se poteste decidere di cambiare le sorti della vita di un uomo; ancora di più, se poteste salvare la vita di molte centinaia di persone solo rispondendo << si o no >> ad una petizione telematica, cosa fareste? Rimarreste allibiti, sareste scettici, non provereste nemmeno a leggere l’vappello, oppure cestinereste la mail senza pietà, o ancora firmereste partecipando in modo più o meno cosciente e anche solo in minima parte alla “rivoluzione digitale”? >>

Mobile first, quando gli internauti non sanno cos’ è un link

‘’I nativi digitali sono abituati alla tecnologia, non consapevoli delle sue potenzialità’’. Lo ha scritto Mafe de Baggis sul suo blog, lo ha argomentato Paolo Attivissimo, qualche mese fa.
Donata Columbro l’ ha sperimentato durante alcuni workshop di citizen journalism in Africa, tra Burkina Faso, Senegal, Uganda e Benin, dove gli utenti – di qualunque età – si connettono prevalentemente attraverso le applicazioni del loro cellulare e raramente hanno la possibilità di sedersi davanti a un computer e navigare il web, digitare indirizzi, passare da una pagina all’ altra. >>

Rassegna italiana

La Storia Insegna che la Storia non Insegna Nulla (e altre segnalazioni) >>

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