Il contenzioso riguardava una serie di stampe "vintage" di foto di famosissimi fotoreporter dell'agenzia Magnum trovate negli archivi milanesi della "Hachette-Rusconi " - L'editore avrebbe voluto venderle ai collezionisti mettendole all'asta a Parigi - Stop dal "Tribunal de grand instance"
Emigrano anche davanti alla magistratura francese i risvolti giudiziari originati dall'abitudine, troppo spesso pasticciona, di molti fotografi italiani e di parecchie agenzie, sempre di casa nostra, di lasciare proprie foto per anni e anni in giacenza negli archivi dei giornali sperando che prima o poi ci sia un'occasione per la loro pubblicazione e per poterne così trarre più facilmente un profitto.
Il "Tribunal de grand instance" di Parigi ( tribunale di primo grado in materia civile ) venerdì scorso si è dovuto infatti occupare di una grana scoppiata tra Magnum e Hachette sulla proprietà di una serie di stampe "vintage" di foto di alcuni tra i più famosi fotografi della prestigiosa agenzia che la casa editrice d'oltralpe ha recuperato negli archivi delle testate dell'editore milanese Rusconi, passato da circa un decennio sotto il suo controllo.
Il contenzioso - secondo un articolo apparso sabato scorso sull'edizione on line del quotidiano "Le Monde" - è nato dopo che Magnum aveva scoperto che stampe originali per uso giornalistico che risalgono a più di trent'anni fa di foto di diciassette dei suoi membri sarebbero state messe in vendita per conto di Hachette da Pier Cardin Auction Art durante un'asta all'Hotel Drouot di Parigi .
Tra gli autori alcuni tra i più bei nomi dell'agenzia tra i quali Robert Capa, Raymond Depardon, Gilles Caron, Martine Frank e Annie Leibovitz. Magnum ha così chiesto al Tribunale di intervenire per stoppare la vendita delle foto.
Argomentazione portante dell'agenzia il fatto che si trattava di immagini sulle quali Hachette non aveva titolo di proprietà perché a suo tempo erano state soltanto affidate, e non cedute, ai giornali italiani della Rusconi. Hachette invece ha basato la sua difesa facendo rilevare l'assoluta mancanza di prove che le immagini fossero state solo date in prestito ai giornali e in più ha fatto presente di essere legittimata a considerarle di sua proprietà anche dal fatto che per trent'anni ha provveduto solo a proprie spese alla loro conservazione.
Il "Tribunal de grand instance" non ha avuto dubbi. Ha dato ragione alla Magnum ed ha bloccato la vendita delle foto lasciando, tra l'altro, a bocca asciutta i collezionisti di stampe "vintage" che erano stati già ingolositi dal prezzo a base d'asta delle immagini : raramente superiore ai duemila euro.
L'azione legale di Magnum è stata supportata anche dalle principali aggregazioni che difendono in Francia gli interessi di fotografi e fotogiornalisti: l'Upc, Freelens e la Saif. L'articolo di "Le Monde" non specifica se l'asta organizzata da Hachette comprendesse anche la vendita di foto di autori non collegati a Magnum e in particolare immagini di fotografi e fotoreporter italiani.
La notizia dovrebbe comunque mettere in allerta tutti i colleghi che in tempi vicini o lontani hanno lasciato delle loro foto in affidamento a qualcuna delle varie testate della Rusconi. Andando molto a spanne, la Hachette-Rusconi Spa non dovrebbe, anche per le leggi italiane, poter vantare titolo di proprietà sulle loro foto, ricorso all'usucapione compreso. Andando però, sottolineato mille volte, molto a spanne.