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Sindacale 13 Gen 2010

No ai tagli all’editoria, la Fnsi rilancia l'offensiva e il fronte si compatta Roberto Natale, presidente del Sindacato giornalisti: “Subito gli Stati Generali” Lelio Grassucci, presidente Mediacoop: “Ripristinare il diritto sogg

Si compatta il fronte del no ai tagli all'editoria che penalizzano i giornali di idee, di cooperative e di partito e cresce il pressing sul governo affinché ripristini il diritto soggettivo di queste testate (cancellato dalla Finanziaria) a percepire dal 2010 i contributi diretti previsti dallo Stato: una strada potrebbe essere quella del decreto-sviluppo, giudicata la più tempestiva per salvare un centinaio di testate e circa quattromila posti di lavoro.E' questo il senso dell'incontro svoltosi nella sede della Federazione Nazionale della Stampa alla quale hanno preso parte i Comitati di Redazione dei giornali interessati, Mediacoop, parlamentari (Emilia De Biase, Pd; Vincenzo Vita (Pd); Beppe Giulietti e Roberto Mura, (Lega) e sindacalisti come il segretario confederale della Cgil Fulvio Fammoni.

Si compatta il fronte del no ai tagli all'editoria che penalizzano i giornali di idee, di cooperative e di partito e cresce il pressing sul governo affinché ripristini il diritto soggettivo di queste testate (cancellato dalla Finanziaria) a percepire dal 2010 i contributi diretti previsti dallo Stato: una strada potrebbe essere quella del decreto-sviluppo, giudicata la più tempestiva per salvare un centinaio di testate e circa quattromila posti di lavoro.
E' questo il senso dell'incontro svoltosi nella sede della Federazione Nazionale della Stampa alla quale hanno preso parte i Comitati di Redazione dei giornali interessati, Mediacoop, parlamentari (Emilia De Biase, Pd; Vincenzo Vita (Pd); Beppe Giulietti e Roberto Mura, (Lega) e sindacalisti come il segretario confederale della Cgil Fulvio Fammoni.

Un incontro per raccogliere le idee e lanciare un'offensiva affinchè si rimedi al 'danno' della Finanziaria e contemporaneamente si metta al centro la riorganizzazione dell'intero settore editoriale con la convocazione degli Stati Generali. Un appuntamento che, se ulteriormente procrastinato dal governo, secondo la proposta avanzata da Fammoni – potrebbe essere convocato dalle rappresentanze di settore subito dopo le elezioni regionali. Intanto, si pensa a una mozione bipartisan da presentare a Camera e Senato che impegni l'esecutivo e non si esclude neanche la proclamazione di uno sciopero dei giornalisti delle testate interessate.
''A quaranta giorni dalla soppressione del diritto soggettivo - ha esordito il presidente della Fnsi Roberto Natale – la situazione non è stata chiarita, nonostante le rassicurazioni del ministro dell'economia Giulio Tremonti e le promesse del sottosegretario Paolo Bonaiuti. Fino a questo momento non si sa nulla se la norma che ripristina il diritto soggettivo sarà contenuta nel decreto sviluppo o nel cosiddetto milleproroghe.

E' un metodo inaccettabile per le aziende che non capiscono neanche quali siano i soggetti istituzionali chiamati a decidere''. Ma c'è un altro punto sul quale Natale ha insistito: nessuna 'corsia preferenziale' per i giornali di partito, le testate definite 'storiche' e, soprattutto, nessuna lista dei buoni e dei cattivi. ''La storia - ha spiegato – non è un criterio sul quale regolarci. Noi chiediamo una riforma complessiva che tagli gli sprechi con una trattativa condotta alla luce del sole. Non si può accettare che all'improvviso esca una lista dei buoni e dei cattivi, senza la discussione e la definizione dei criteri''.

''Abbiamo l'impressione - ha detto Lelio Grassucci, presidente Mediacoop - che non ci sia una sufficiente attenzione verso una situazione molto grave che richiede una risposta immediata. La cancellazione del carattere di diritto soggettivo provoca gravi conseguenze: non c'è certezza sui contributi; se non c'è certezza non si possono redigere i bilanci e quindi insorgono sempre maggiori difficoltà con le banche''. (ANSA)


FNSI-MEDIACOOP, RIFORMA ANTISPRECHI E TUTELA LAVORO

La riforma dell'editoria è urgente, sempre più urgente: sono a rischio oltre quattromila posti di lavoro, tra giornalisti e poligrafici, e più di cento di testate di quotidiani e periodici di cooperative, partiti e no profit, rischiano di scomparire dal panorama italiano. A sollecitare una riforma "che tagli gli sprechi e riconosca i diritti a chi li ha", sono la Fnsi e Mediacoop, con l'associazione Articolo21 e i cdr dei giornali cooperativi, no profit e di partito, che hanno tenuto oggi un'assemblea nella sede nazionale del sindacato dei giornalisti. "Chiediamo – dice Roberto Natale, presidente della Fnsi - che questa operazione di pulizia e di rigore sia fatta alla luce del sole, in una trattativa pubblica con le rappresentanze di settore. Non può accadere che all'improvviso esca fuori una lista di 'buoni ' compilata in base a criteri sconosciuti". Tutto ruota attorno al cosiddetto 'diritto soggettivo' dei contributi all'editoria, diritto soppresso con la Finanziaria e che poi il ministro Tremonti e il sottosegretario Bonaiuti si erano impegnati - "esplicitamente", ricorda la Fnsi - a ripristinare attraverso il decreto milleproroghe, ovvero con il 'decreto sviluppo'. La situazione attuale "è inaccettabile, non si possono tenere i quotidiani di partiti, quelli delle cooperative e no profit in una situazione di totale precarietà. È trascorso un mese e mezzo da quando in commissione Bilancio è venuto fuori lo 'scherzo' di Tremonti, cioè la cancellazione del diritto soggettivo, ai danni di queste imprese Natale rileva che "oggi c'è l'impegno che Tremonti aveva assunto, ma è un impegno solo per le testate storiche, e l'assicurazione, certo importante, arrivata da Bonaiuti il 17 dicembre quando ha garantito che le erogazioni per il 2009 saranno le stesse dell'anno precedente.

E però non sappiamo tramite quale strumento di legge possa avvenire, né quando e né quali siano i soggetti chiamati a decidere". Il presidente della Fnsi aggiunge "non riconosciamo, come sindacato dei giornalisti, la validità della categoria giornali storici, nel senso che possono esserci testate più giovani e oltretutto meritevoli di sostegno pubblico, così come all'inverso possono esserci esperienze editoriali che da molti anni nelle pieghe delle leggi lucrano risorse dello Stato alle quali non hanno diritto". Natale sottolinea anche "allo stesso modo nessuno pensa che solo i quotidiani di partiti abbiano titolo per l'intervento pubblico, ovvero che Tremonti pensi per 'schemi parlamentari', e l'area che qui oggi si ritrova è molto variegata e comprende esperienze come il quotidiano politico di lingua slovena a Trieste. Il pluralismo è un concetto molto più ampio e più ricco delle pur importanti testate di partito". Natale coglie l'occasione quindi per affrontare l'argomento televisione, e nel ribadire che "l'operazione di pulizia e di rigore sia fatta alla luce del sole", aggiunge "anche per questo continuiamo a chiedere che vengano convocati con urgenza gli Stati generali dell'editoria, quella dev'essere la sede nella quale mettere sul tavolo tutti i pezzi della crisi del settore, le idee e l'occasione per capire anche se il governo troverà il coraggio di invertire una tendenza ancora marcatamente e sfacciatamente favorevole alla tv, in particolare a Mediaset, come dimostra anche la serie di interventi proposta a metà dicembre nello schema di decreto legislativo approvato dal Consiglio dei ministri e che tra l'altro ha liberalizzato in Italia il 'product placement', cioè la possibilità di spot pubblicitari in una gamma molto ampia di programmi, attirando ancor più risorse verso la tv in un sistema come quello italiano già pesantemente squilibrato ai danni della carta stampata". (AGI)


CGIL, GOVERNO RIPRISTINI NORME SUL DIRITTO SOGGETTIVO. LA NORMA DELLA FINANZIARIA METTE A RISCHIO OLTRE 4.000 LAVORATORI


Ripristino del diritto soggetivo e convocazione degli stati generali dell'editoria. Lo chiede il segretario confederale della Cgil, Fulvio Fammoni, nel corso dell'iniziativa promossa oggi dalla Fnsi e da Mediacoop, insieme all'associazione Articolo21 e ai cdr dei giornali cooperativi, no profit e di partito. A preoccupare gli editori e i lavoratori del settore, è la norma della legge finanziaria che sopprime il carattere di diritto soggettivo dei contributi destinati all'editoria.
''Il metodo seguito dal governo - denuncia Fammoni- che da anni alternativamente interviene sulle risorse e sul diritto soggettivo, è inaccettabile''. Secondo il dirigente sindacale ''questo modo di fare, oltre a porre un serio problema di pluralismo e di libertà più volte denunciato, rappresenta un meccanismo insopportabile per le aziende editoriali e i suoi lavoratori, con pesanti ricadute sulla continuità della produzione e sull'occupazione di oltre 4.000 persone''.
Per Fammoni ''la crisi già provoca problemi enormi, non c'è alcun bisogno anche di quelli provocati dal governo. Per questo -propone- c'è bisogno che si diano immediate certezze sulle risorse e sul ripristino del diritto soggettivo, cancellato dalla legge finanziaria, con lo strumento più rapido possibile. Il Governo rispetti gli impegni pubblicamente assunti e non cavalchi l'idea di una distribuzione discrezionale delle risorse assolutamente inaccettabile. Per ottenere questo risultato si prendano tutte le iniziative necessarie: parlamentari, editoriali e sindacali".
Il segretario confederale ha, inoltre, ricordato come ''il mondo dell'editoria ha avanzato da tempo proposte concrete sul tema e si è detto disponibile a condividere gli interventi necessari. Non lo si è voluto fare -ammonisce- e non a caso i più volte annunciati stati generali dell'editoria non sono mai stati convocati. Per noi, se si ripristina immediatamente una situazione che consente alle imprese di sopravvivere e di non perdere lavoro, il 2010 è l'anno della riforma''.
''E misurandoci sulla coerenza -conclude Fammoni - credo sia possibile da subito proporre e programmare stati generali dell'editoria, promossi direttamente dal più ampio schieramento di associazioni datoriali, sindacali, dei consumatori e dell'informazione''. (ADNKRONOS)


UGL, IMPEGNARSI PER TUTELARE OCCUPAZIONE E PLURALISMO

''E' necessario intervenire affinché i diritti di tutti i lavoratori dell'editoria cooperativa, non profit e di partito ottengano la giusta tutela''. Lo dichiara Cristina Ricci, segretario confederale dell'Ugl, che oggi ha partecipato all'incontro presso la Fnsi sui tagli all'editoria.

''Oltre al rischio di perdere migliaia di posti di lavoro in un settore già colpito dalla crisi -continua -, non va sottovalutato il pericolo per il pluralismo dell'informazione, poiché senza un sostegno pubblico numerose testate che sono espressione di minoranze linguistiche, parti politiche e sociali e che contribuiscono alla vivacità culturale del Paese sarebbero destinate inevitabilmente alla chiusura''.
''Ripristinare il diritto soggettivo dei contributi e procedere ad una riforma complessiva dell'editoria che elimini gli sprechi e promuova una distribuzione efficace delle risorse - conclude -, sono passi fondamentali per salvaguardare il lavoro di quanti operano quotidianamente in un settore importante come quello dell'informazione''. (ADNKRONOS)

 

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