La libertà di stampa è in pericolo in tutta Europa, ma l'Ungheria è un caso speciale: in questo paese il pluralismo dell'informazione è seriamente minacciato. Lo hanno detto i membri di una delegazione della Federazione europea dei giornalisti (Efj) che hanno incontrato a Budapest i rappresentanti della Federazione e dei sindacati della stampa ungherese e i dirigenti dell'ente unico dei media pubblici (radio, televisione, agenzia) per informarsi degli effetti della legge sui media varata dal governo conservatore, sopranominata legge bavaglio.
''Siamo preoccupati per i processi in corso nel campo dei media ungheresi, l'Ungheria dà un cattivo esempio da non seguire altrove'', ha detto Roberto Natale, presidente della Fnsi, capo della delegazione. I rappresentanti della Efj hanno criticato la composizione dell'autorità di sorveglianza (di cui fanno parte unicamente i rappresentanti del governo), la facoltà di controllo e di sanzione dell'autorità ed i licenziamenti in massa in corso ancora nei media pubblici ungheresi. È stato constatato che i dirigenti e i redattori dei media pubblici ungheresi sono scelti e nominati unicamente da rappresentanti fedeli al governo attuale e in tal modo la pluralità e l'imparzialità dell'informazione viene lesa. (ANSA)