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Lutto 30 Ott 2009

Muore in servizio stroncato da un malore il fotoreporter Antonio "Micche" Ferretti La Fnsi, l'Assostampa ligure e il Gruppo fotogiornalisti lo ricordano con commozione e amarezza

“La morte improvvisa del collega genovese fotoreporter Antonio “Micche” Ferretti, trovato senza vita nella sua auto mentre tornava a casa dopo aver seguito la partita Genova-Fiorentina, è emblematica dello stress e delle preoccupazioni che accompagnano drammaticamente, oggi più che mai, i free lance.

“La morte improvvisa del collega genovese fotoreporter Antonio “Micche” Ferretti, trovato senza vita nella sua auto mentre tornava a casa dopo aver seguito la partita Genova-Fiorentina, è emblematica dello stress e delle preoccupazioni che accompagnano drammaticamente, oggi più che mai, i free lance.

La condizione dei precari giornalisti non può più essere affrontato dalle istituzioni e dalla politica a suon di convegni e pompose analisi sociologiche. La scomparsa drammatica del collega “Micche” è l’esemplificazione di quanto la battaglia per la sopravvivenza professionale in questo settore e lo stress, per la forte riduzione del reddito e per la dignità professionale calpestata, siano stati - senza ombra di dubbio - la causa prima di questa vera e propria ‘morte bianca’. Tutto ciò paradossalmente conferma la denuncia ed il senso della lunga battaglia del Sindacato dei giornalisti. Ma non si può però andare avanti così. Le controparti datoriali negano, nella latitanza delle legge, il sacrosanto dovere di garantire compensi equi e diritti sociali certi a questi lavoratori. La politica, dunque, è chiamata ad adottare le misure indispensabili ed urgenti per garantire redditi minimi e coperture sociali degne di questo nome. La Fnsi ricorda con commozione e amarezza il collega “Micche”e si stringe attorno alla famiglia e al suo dolore”.

L’ultimo “scatto” di Antonio “Micche”,fotogiornalista genovese una “morte bianca” sul lavoro dei free lance

Questa notte un fotografo dopo aver fatto il suo lavoro durante Genoa- Fiorentina stava ritornando a casa, nell'entroterra di Genova. L'ora esatta non si conosce e neanche le cause al momento non sono note ma alle 4 del mattino, probabilmente i carabinieri,lo hanno trovato morto nella sua auto accostata sul ciglio della strada statale45.   Il collega Antonio “Micche” Ferretti, 59 anni, probabilmente ha accusato un malore ed è riuscito a fermarsi con l'auto, come poco dopo il uso cuore. E’ morto “solo”, come solo era nel suo lavoro, come soli nonostante cosa si cerchi di fare per il mondo free lance sono molti colleghi free lance. Pochi mesi fa era toccato ad un altro collega, pure lui free lance.   Cosa dire? Non ci sono molte parole per raccontare una morte bianca del mondo giornalistico di cui pochi parleranno e della quale presto nessuno si ricorderà. Sarà un fatto di conaca. Appunto di morti bianche sul lavoro.   Antonio viveva i ritmi del lavoro autonom corri, corri, corri per vivere, per vivere tu e la tua famiglia. Per sopravvivere perhé la concorrenza è spietata, perché c’è la crisi e la solidarietà è messa in crisi dal costante depauperamento del pagamento del lavoro autonomo, dalla necessità di lavorare e di farlo anche sottocosto, a prezzi stracciati sino a quando si straccia la vita.   Un mondo quello del fotogiornalismo che dovrebbe essere a pieno titolo riconosciuto anche dai colleghi giornalisti “classici” e, più in generale, quello del lavoro autonomo per il quale qualcosa è stato fatto, ma molto c’è ancora da fare. Rimanendo nell’alveo della Fnsi, unica strada per cercare di dare piena dignità, non solo professionale, a questo tipo di lavoro giornalistico.   I problemi cardiaci sono diventati ormai una malattia professionale, anche se naturalmente non è riconosciuta o disconosciutacome del resto, come dimostrano cause e vertenze, anche la professione del fotogiornalista, spesso malpagata e bistrattata.   Ci sono giornalisti e fotogiornalisti vittime del loro, nostro lavoro, su fronti difficili come le guerre e le mafie. E ci sono morti sconosciuti, fantasmi, del lavoro di ogni giorno.   Chissà forse per Antonio è giunta solo la sua ora ma sulla sua “ora”, a sentirlo parlare anche ieri sera, pesavano e hanno pesato lo stress dovuto alla mancanza di lavoro, alle difficoltà di tasse e oneri vari ai quali fare fronte ogni giorn problemi comuni a tutt. Ma da stanotte con un morto in più.   Addio Micche spero solo che possa stare finalmente tranquillo senza vedere mai più certe persone.
Luca Zennaro Presidente Gruppo Fotogiornalisti Ligure
Marcello Zinola Segretario Associazione Ligure dei Giornalisti-FNSI

@fnsisocial

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