Secondo i dati dell’Unhcr aggiornati al 30 novembre, i minori non accompagnati giunti in Italia nel 2016 sono già oltre 27mila. Mille in più rispetto a due anni fa, addirittura 11mila in più rispetto al 2015.
Ne scrive Alessandro Lanni sul sito dell'Associazione Carta di Roma. «Cosa ci dice quest’aumento?», si chiede Lanni. «Innanzitutto che il fenomeno è ormai strutturale e slegato da una qualche emergenza e, soprattutto, che la natura delle migrazioni è in continua evoluzione quantitativa ma anche qualitativa: cambiano i numeri ma anche le nazionalità d’arrivo».
Rispetto a due anni fa, ad esempio, il numero dei minori arrivati con la famiglia e quello dei non accompagnati erano circa equivalenti. Oggi la proporzione è cambiata: bambini/e e ragazzi/e che arrivano da soli sono la stragrande maggioranza, circa 9 su 10 nei primi 11 mesi del 2016.
La maggior parte di loro arriva dall’Africa subsahariana e dal Corno d’Africa, mentre sono in forte diminuzione gli arrivi dalla Siria. I Paesi più rappresentanti sono Eritrea, Nigeria, Gambia, Mali, Senegal, Guinea ed Egitto.
E secondo i dati forniti, questa volta, da Eurostat, da gennaio a ottobre 2016 i minori richiedenti asilo in Italia sono stati 8535 di cui 4070 con meno di 14 anni e 4465 tra i 14 e i 17. Circa un terzo del totale. La maggioranza dei bambini e ragazzi non accompagnati che sbarcano sulle nostre coste, dunque, non chiede asilo in Italia, ma ha ugualmente diritto a ricevere protezione in virtù della minore età ed entra perciò nel circuito di accoglienza per minori.
Ma c’è anche «una parte consistente di questo flusso che non lascia traccia. Centinaia o migliaia di minorenni che non sappiamo dove finiscano. Oggi il problema più urgente è l'assenza di una norma ad hoc sui "minori soli"», rileva Lanni.
«Sono dati eclatanti, che stanno mettendo in difficoltà il sistema d’accoglienza italiano», si legge nell'approfondimento pubblicato da Carta di Roma. Disponibile in versione integrale a questo link.