Giornali e telegiornali italiani raccontano sempre meno le questioni migratorie. E quando lo fanno, la politica prende molto spazio. Tant'è che per il XII Rapporto Carta di Roma, intitolato 'Notizie di contrasto', la parola simbolo del 2024 è 'Albania': un riferimento agli accordi con Tirana per il trasferimento di migranti voluti dal governo Meloni. Lo studio è stato presentato mercoledì 18 dicembre 2024, Giornata internazionale dei migranti, nella sede della Stampa Estera, a Roma, dal ricercatore dell'Osservatorio di Pavia Giuseppe Milazzo.
«Scopriamo con questo rapporto che oltre il 40% delle notizie sui migranti sono scomparse nell'anno trascorso», il che «vuol dire che si parla sempre meno di questi temi e di queste persone e si fanno parlare sempre meno i protagonisti della migrazione, coloro da cui dovremmo cercare di capire il perché del loro movimento», ha rimarcato in un videomessaggio il presidente uscente dell'associazione Carta di Roma, Valerio Cataldi.
Bisogna «parlare di persone, dobbiamo farlo, e dobbiamo farlo con grande rispetto. Il mio monito e consiglio è quello di stare alla larga il più possibile da ciò che la politica vorrebbe che noi dicessimo» e «riportare ai nostri ascoltatori e lettori ciò che è la dimensione umana di chi decide di intraprendere un viaggio e mettere in pericolo la propria vita per arrivare in Italia», ha rimarcato Cataldi.
«Dieci anni fa - ha ricordato il presidente dell'Ordine dei giornalisti, Carlo Bartoli - parlare a un corso di formazione dell'inopportunità di usare il termine 'clandestino' era fonte di dibattiti e polemiche, ora mi sembra che certi automatismi e brutte abitudini stiano scomparendo». Ad ogni modo, per Bartoli, il Rapporto «introduce elementi su cui è bene riflettere a lungo, valutare e approfondire. Si parla di crisi della stampa e della diffusione, ma stampa e televisione hanno ancora un enorme peso nell'indirizzare il dibattito pubblico e la responsabilità che abbiamo dobbiamo continuare a sentirla».
Alla presentazione anche il presidente della Fnsi, Vittorio di Trapani, che si è soffermato sull'importanza di «non disumanizzare» il racconto delle migrazioni. Il Rapporto Carta di Roma «non è una pagella, ma uno strumento di lavoro, per analizzare i dati e sapere come agire». Non raccontare le storie dei migranti e «andare sui numeri - ha osservato Di Trapani - vuol dire disumanizzare, creare la distanza, le condizioni per la discriminazione e l'indifferenza che poi determina alcune scelte sulla questione migratoria».
L'associazione Carta di Roma, ha concluso il presidente Fnsi, «non fa altro che rinsaldare il racconto corretto, per favorire i valori della nostra Costituzione, come ribadito dal presidente della Repubblica nelle ultime settimane». E «non è un caso che il Rapporto di quest'anno sia accompagnato dalle fotografie di Andy Rocchelli, una persona che ha scelto il racconto delle persone per andare a guardare dritto nei loro occhi, per raccontare le vittime, diventando lui stesso vittima».
PER APPROFONDIRE
Il XII Rapporto di Carta di Roma 'Notizie di contrasto' è disponibile sul sito web dell'associazione (qui il link diretto).