Sono in calo gli atti intimidatori nei confronti dei giornalisti: nel 2022 sono stati 111 rispetto ai 232 del 2021, con una diminuzione pari al 52%. Ed il trend è proseguito nei primi due mesi del 2023: 14 gli atti denunciati rispetto ai 28 riferibili allo stesso periodo del 2022. I dati sono stati analizzati nel corso di una riunione al Viminale - presieduta dal ministro dell'Interno, Matteo Piantedosi - del Centro di coordinamento per le attività di monitoraggio, analisi e scambio permanente di informazioni sul fenomeno degli atti intimidatori nei confronti dei giornalisti.
«Pur a fronte di una diminuzione dei casi - ha detto Piantedosi - rimane alta l'attenzione delle Istituzioni a difesa dell'attività dei giornalisti, per tutelare la funzione fondamentale svolta dal mondo dell'informazione. Per questo c'è il massimo impegno del Viminale a rafforzare le azioni sul fronte della prevenzione e della repressione di ogni minaccia o intimidazione subita dai giornalisti».
Hanno partecipato all'incontro il sottosegretario Nicola Molteni, il capo di Gabinetto Maria Teresa Sempreviva, il capo della Polizia-direttore generale della Pubblica sicurezza Lamberto Giannini, la consigliera segretaria del Consiglio nazionale dell'Ordine dei giornalisti Paola Spadari e il presidente della Federazione nazionale stampa italiana Vittorio di Trapani.
Il calo registrato, rileva il Viminale, «appare più significativo alla luce del trend crescente che aveva invece caratterizzato gli anni precedenti: nel 2021 si era avuto un aumento del 42% dei casi, rispetto ai 163 del 2020, anno in cui pure si era avuta una crescita dell'87% rispetto al 2019, quando gli episodi erano stati 87". ll risultato, aggiunge, "è frutto dello sforzo comune profuso da prefetture, forze di polizia e rappresentanti dell'Ordine dei giornalisti e della Federazione nazionale della Stampa. Il dato va tuttavia attentamente valutato anche alla luce di una possibile tendenza alla diminuzione delle denunce da parte delle vittime».
Tra le regioni che hanno fatto registrare nel 2022 un maggior numero di eventi o denunce vi sono Lazio, Lombardia, Campania, Calabria e Sicilia, con 76 episodi complessivi, pari al 68,5% del totale.
Durante la riunione, dai rappresentanti dei giornalisti è stato anche sottolineato il fenomeno delle querele temerarie. Infine, sono state oggetto di confronto alcune fra le principali progettualità avviate nel 2022 dal Centro di coordinamento. Si tratta, in particolare, della sottoscrizione di un protocollo d'intesa tra il Consiglio nazionale dell'Ordine dei giornalisti, la Fnsi e la Direzione centrale della Polizia criminale per attività di formazione reciproca. A questa iniziativa si aggiunge poi la partecipazione al progetto Osce "Safe of journalists" che si pone l'obiettivo di mettere a sistema le politiche e le misure esistenti tra i diversi Stati per promuovere e garantire la sicurezza dei giornalisti. (Ansa)