“La Federazione Nazionale della Stampa Italiana esprime piena solidarietà e sostegno al Comitato di redazione dei colleghi del Messaggero che stanno contrastando la decisione dell’Editore di avviare la procedura di licenziamento collettivo per un giornalista a tempo pieno e per quattro collaboratori fissi. Il Messaggero sta, peraltro, beneficiando, per la seconda volta in pochi anni degli interventi sociali previsti nella legge 416 per l’Editoria. Il Sindacato dei giornalisti giudica il ricorso alla legge 223 per il licenziamenti collettivi un atto abnorme, ancor più in questa situazione delicata e perciò impraticabile.
In sede di esame della situazione dei fatti organizzativi e produttivi negli ultimi due anni sarà invece possibile ricercare ogni soluzione adeguata e socialmente sostenibile. La Fnsi sosterrà il Cdr e i colleghi del Messaggero negli sviluppi della vertenza per i diritti dei giornalisti al lavoro”. Roma, 1 aprile 2014
La società editrice Il Messaggero ha aperto la procedura per il licenziamento di cinque giornalisti, (quattro articoli 2 e un articolo 1) in base alle norme della legge 223/91. Si tratta di un gesto grave e inaccettabile, attuato mentre è ancora in corso lo stato di crisi dichiarato ai sensi della legge 416/81, ossia la specifica normativa preposta a regolare le situazioni di difficoltà aziendale nel settore dell’editoria. Questo stato di crisi, il secondo in pochi anni, ha permesso all’azienda di ridurre sensibilmente i propri costi con l’uscita di 25 colleghi articolo 1 (dopo i quasi cinquanta usciti con il precedente). Altri risparmi di spesa sono stati ottenuti con sacrifici a carico dei giornalisti e dei poligrafici. In tutti questi mesi la redazione e il Cdr, consapevoli della situazione di grave crisi che investe tutto il settore, si sono mossi con senso di responsabilità avendo come unico obiettivo il rafforzamento del giornale e la difesa della sua qualità.
Il Cdr ritiene che l’applicazione della legge 223 al settore editoriale, fortunatamente appena sventata a prezzo di dure lotte dai colleghi dell’Adnkronos, sia un’eventualità da scongiurare a tutti i costi. Dichiara
quindi fin d’ora impraticabile la scorciatoia dei licenziamenti collettivi e si prepara ad assumere tutte le iniziative necessarie per sbarrarla nei fatti. 1 aprile 2014
LA CONSULTA DEI FIDUCIARI E CDR DELLA ASR
A FIANCO DEL CDR E DELLA REDAZIONE DE IL MESSAGGERO
“La Consulta dei Fiduciari e dei Comitati di Redazione della Asr esprime piena solidarietà e sostegno al Comitato di redazione dei colleghi del Messaggero che stanno contrastando la decisione dell’Editore di avviare la procedura di licenziamento collettivo per un giornalista a tempo pieno e per quattro collaboratori fissi. Il Messaggero sta, peraltro, beneficiando, per la seconda volta in pochi anni degli interventi sociali previsti nella legge 416 per l’Editoria. L’Asr e la Consulta giudicano il ricorso alla legge 223 per i licenziamenti collettivi un atto abnorme, ancor più in questa situazione delicata e perciò impraticabile. La Consulta e l’Asr sosterranno il Cdr de Il Messaggero in questa vertenza per la riaffermazione dei diritti dei giornalisti e della loro autonomia”. Roma, 3 aprile 2014
COMUNICATO DEL CDR
L'assemblea dei redattori del Messaggero giudica grave e inaccettabile l'avvio da parte della società editrice della procedura di licenziamento collettivo di cinque colleghi ai sensi della legge 223/91, attivata mentre è ancora in corso uno stato di crisi (ex legge 416/81) che ha previsto la cassa integrazione straordinaria per 29 persone.
Proprio la legge 416, in base alla quale il Messaggero ha già avuto accesso a due stati di crisi nell'arco degli ultimi cinque anni (con una riduzione complessiva dell'organico del giornale di circa un terzo) è la normativa specificamente preposta ad affrontare le situazioni critiche nel settore editoriale.
L'assemblea ritiene quindi impraticabile ogni altra scorciatoia, chiede l'immediato ritiro della procedura e affida al Cdr un pacchetto di cinque giorni di sciopero. Sabato 5 aprile 2014