«Ancora un allarme sulla libertà di stampa in Italia. Ancora un allarme sull'indipendenza del Servizio Pubblico. Non usa mezzi termini il report del Centro per il Pluralismo e la Libertà dei media nell'Unione Europea: 'L'Indipendenza del Servizio Pubblico radiotelevisivo rimane, in modo allarmante, a un livello di rischio elevato. Salvaguardare l'indipendenza politica dei media è una preoccupazione urgente, data la presenza di un controllo politico diretto o indiretto sui principali organi di informazione'». Lo ricorda l'Usigrai in una nota diffusa mercoledì 17 luglio 2024.
Una situazione che Usigrai «denuncia da mesi, arrivando – incalza il sindacato dei giornalisti del servizio pubblico – fino allo sciopero dello scorso 6 maggio, a cui ha partecipato il 75% dei giornalisti del Servizio Pubblico, nonostante le azioni scorrette messe in campo dalla Rai, che infatti è stata condannata in tribunale per comportamento antisindacale. Notizie non date o date a metà, comizi della premier e del suo entourage, familiari inclusi, andati in onda senza nessuna intermediazione, giornalisti non allineati palesemente puniti e sempre più spesso querelati, trasmissioni non gradite ridimensionate o cancellate».
«'Urgente' – conclude l'Usigrai – è questo il termine che usa il rapporto. Subito una riforma che tolga la Rai dal controllo della politica a partire dall'imminente rinnovo del Cda utilizzando 'procedure trasparenti, aperte, efficaci e non discriminatorie' e che garantisca 'risorse finanziarie adeguate sostenibili e prevedibili corrispondenti al compimento del mandato di servizio pubblico'. Basterebbe, insomma, applicare da subito il Media Freedom Act. Il sindacato dei giornalisti e delle giornaliste Rai non si stancherà mai di ripeterlo».