Il tribunale di La Valletta ha assolto Neville Gafà, ex componente dello staff del premier maltese Joseph Muscat, dalle accuse di minacce nei confronti del giornalista di Avvenire Nello Scavo. Secondo la giudice, data l'ambiguità dell'affermazione dell'imputato, non vi sarebbe la prova certa che Gafà abbia voluto intimidire Scavo. «Stop your dirty business. If not, we will be stopping you»: questo il tweet del 27 giugno 2020 con cui l'ex funzionario aveva risposto al giornalista nella catena di commenti a un post di Alarm Phone. Nel processo, avviato su iniziativa delle autorità maltesi, si sono costituiti parte civile, al fianco di Nello Scavo, la redazione di Avvenire e la Federazione nazionale della Stampa italiana, rappresentati in giudizio dagli avvocati Kris Busietta e Giulio Vasaturo.
«Nella sentenza – spiega Vasaturo – la giudice ha precisato che la libertà e l'indipendenza della stampa costituiscono un baluardo della democrazia e che il giornalismo di inchiesta ha meritoriamente consentito, anche nella specifica realtà di Malta, l'emersione di gravi vicende di corruzione, discriminazione e abuso di potere».
«Prendiamo atto di questa pronuncia», è il commento di Nello Scavo. «Questo processo – aggiunge – mi ha consentito di conoscere ancor più da vicino la realtà maltese e il clima di grave tensione e continua delegittimazione in cui i giornalisti dell'isola sono costretti a lavorare. Il mio impegno a supporto dei colleghi maltesi che hanno coraggiosamente raccolto l'eredità di Daphne Caruana Galizia e che si battono per preservarne la memoria continuerà, senza sosta, anche in futuro».