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Editoria 27 Lug 2011

Malinconico: giornalisti principale costo Siddi: i colleghi sono risorsa non un onere

''I dati del primo trimestre di quest'anno contribuiscono a delineare un quadro settoriale caratterizzato da fattori di criticità molto acuti'': lo afferma Carlo Malinconico, Presidente della Fieg riferendosi al mercato della stampa in questa prima parte dell'anno. Il Centro Studi della Fieg ha analizzato i dati dei resoconti trimestrali delle otto società editrici quotate in borsa, campione rappresentativo dell'universo settoriale.

''I dati del primo trimestre di quest'anno contribuiscono a delineare un quadro settoriale caratterizzato da fattori di criticità molto acuti'': lo afferma Carlo Malinconico, Presidente della Fieg riferendosi al mercato della stampa in questa prima parte dell'anno. Il Centro Studi della Fieg ha analizzato i dati dei resoconti trimestrali delle otto società editrici quotate in borsa, campione rappresentativo dell'universo settoriale.

L'analisi dei conti conferma che sul piano della gestione economico-finanziaria ''gli interventi di aggiustamento dei processi produttivi sono continuati con risultati positivi''.
Tuttavia, copie diffuse e pubblicità sono ''ancora declinanti, in sintonia con un'evoluzione della domanda interna troppo debole per dare slancio a una ripresa dei ritmi produttivi''.
C'è stato quindi un arretramento dei ricavi delle imprese quotate (-0,3%), necessariamente compensato con una riduzione dei costi di produzione leggermente superiore (-0,6%). Rispetto al primo trimestre 2010, il Mol è così migliorato (+14,9%) e il risultato negativo degli utili netti complessivi è stato ridotto di circa 10 milioni di euro. Dati che confermano, sottolinea Malinconico, che all'interno delle imprese permangono difficoltà e che ''i processi diretti ad alleggerire le componenti di costo non possono essere interrotti''.
Secondo l'analisi, c'è una ripresa dei ricavi pubblicitari (+1,5%), in un contesto di mercato ancora in declino (-3,2%); ma è in leggera flessione l'andamento dei ricavi da vendita (-0,6%), anche per l'ulteriore diminuzione delle vendite di prodotti collaterali abbinati ai giornali (-9,3%).
Da segnalare la crescita del 32,4% delle attività online delle imprese. In rapporto al fatturato, si sottolinea, si tratta di un'incidenza ancora molto contenuta (2,5%), ma piu' che raddoppiata rispetto al 2008 (1,4%). Quanto ai costi, quello del lavoro ha fatto registrare la flessione piu' ampia (-1,9%).
Per Malinconico, ''si tratta, del resto, del principale centro di costo per le imprese editrici''.  (ANSA)

SIDDI, I GIORNALISTI SONO LA RISORSA NON SOLO FATTORE DI COSTO PER LE AZIENDE“I giornalisti sono una risorsa, anzi, la risorsa di ogni azienda editoriale e non un mero centro di costo. Da questa risorsa, che genera i contenuti dell’informazione veicolata dall’industria editoriale, dipende qualsiasi possibilità di sviluppo e il valore aggiunto del settore.
Lo ha detto Franco Siddi, Segretario generale della Fnsi, rispondendo alle domande sulle prospettive di futuro dei giovani giornalisti che partecipano, a Trieste, a “Redazione aperta”, settimana di formazione e aggiornamento delle riviste dell’unione delle comunità ebraiche italiane dirette da Guido Vitale, che si svolge nella capitale Giuliana. Questa risposta è valsa anche ad introdurre il commento alle affermazioni del Presidente della Fieg, Carlo Malinconico, che in una nota illustrativa dei dati del primo trimestre delle società editrici quotate in borsa aveva sottolineato i fattori di criticità del settore e, analizzando i costi, aveva sottolineato tra le riduzioni anche quelle per il lavoro giornalistico considerandolo “il principale centro di costo”.
“Il giornalismo, ha aggiunto il Segretario della Fnsi – ha pagato, e sta pagando, un grande tributo alla crisi e alla tumultuosa trasformazione del mondo dell’informazione, ma senza i giornalisti non c’è alcuna possibilità di ripresa neanche per l’industria del settore editoriale. Ulteriori compressioni dell’occupazione giornalistica non sono compatibili con qualsiasi ipotesi di ripresa che necessariamente deve prevedere la sfida su un nuovo modello integrato, che significa anche nuovo modello di business. A nessuno sfuggono le preoccupazioni per la lenta ripresa della pubblicità e per il calo costante di ricavi da vendita delle copie. Ma il considerevole aumento della lettura su altre piattaforme in particolare il web, che tuttavia ancora non produce margini di profitto importanti, indica la strada dell’integrazione multimediale come percorso da affrontare con coraggio, con investimenti i cui risultati non vanno valutati in un arco di un trimestre o di un solo anno. Ma anche in questo caso il successo dipende da una informazione di qualità, credibile e affidabile per la quale sono indispensabili i giornalisti più di quanto non lo siano le rotative e o i computer.
Senza i giornalisti – ha concluso Siddi – correttamente chiamati a lavoro e rispettati nella loro autonomia professionale, nessuna impresa editoriale può pensare di tornare a margini di redditività come nel recente passato. Eticamente, e dal punto di vista sociale, per qualsiasi azienda è sbagliato considerare il lavoro un mero centro di costo e questo vale ancor di più per le imprese editoriali”.

@fnsisocial

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