CERCA
Cerca nelle notizie
Dal
Al
Cerca nel sito
Sindacale 16 Set 2010

“L’Unità” minaccia la sospensione delle cronache di Bologna e Firenze I giornalisti hanno risposto con due giorni di sciopero. Il comunicato del Cdr: "Occorre dire basta a scelte contradditorie e sbagliate" La solidarietà d

I giornalisti dell'Unità si sono riuniti in assemblea alla presenza del Segretario generale aggiunto della Fnsi Giovanni Rossi per fare il punto della situazione. L'assemblea segue i due giorni di sciopero all'Unità, decisi dall'assemblea di redazione in segno di protesta contro la sospensione, annunciata dall'azienda al comitato di redazione, della pubblicazione delle edizioni locali in Toscana e in Emilia Romagna dal 15 ottobre

I giornalisti dell'Unità si sono riuniti in assemblea alla presenza del Segretario generale aggiunto della Fnsi Giovanni Rossi per fare il punto della situazione. L'assemblea segue i due giorni di sciopero all'Unità, decisi dall'assemblea di redazione in segno di protesta contro la sospensione, annunciata dall'azienda al comitato di redazione, della pubblicazione delle edizioni locali in Toscana e in Emilia Romagna dal 15 ottobre

La nota dell'Ansa attraverso la quale il Cdr aveva dato l'annuncio dei due giorni di sciopero: "Lo annuncia il comitato di redazione del quotidiano. L'Unità non sarà quindi in edicola venerdì 17 e sabato 18 settembre, e nelle stesse giornate il sito non verrà aggiornato". (ANSA) Al termine dell'assemblea, il Comitato di Redazione de "l'Unità" ha diramato il seguente comunicato:
"L'assemblea delle redattrici e dei redattori de l'Unità proclama all'unanimità due giornate di sciopero per respingere la minaccia dell'azienda di sospendere, ad appena quattro mesi dal rilancio, le cronache locali dell'Emilia Romagna e della Toscana a partire dal 15 ottobre. La politica miope dei tagli nella quale persevera l'editore Renato Soru, che da tempo è indisponibile a nuovi investimenti - mentre non vengono smentite voci di nuovi iniziative editoriali in Sardegna - colpisce l'area storica di radicamento e diffusione della nostra testata. La crisi che investe il giornale non può essere scaricata ulteriormente su una redazione che si è già fatta carico di enormi sacrifici. E' arrivato il momento di dire basta a scelte contraddittorie e sbagliate, che indeboliscono il prodotto e colpiscono la diffusione del giornale. I ripetuti richiami del sindacato e della redazione sono rimasti finora inascoltati. Ai quasi 50 giornalisti, tra cui molti giovani colleghi, che non fanno più parte dell'organico in virtù dello stato di crisi, si aggiunge oggi la prospettiva concreta di altri 11 redattori che rischiano il posto di lavoro. L'editore deve esserne consapevole: colpendo le redazioni della Toscana e dell'Emilia Romagna si assume l'intera responsabilità di mettere in discussione l'esistenza stessa del quotidiano fondato da Antonio Gramsci. Per queste ragioni l'Unità non sarà in edicola venerdì 17 e sabato 18 settembre".
“La Federazione nazionale della stampa italiana e le Associazioni regionali dell’Emilia-Romagna, Toscana, Lombarda e Romana esprimono la totale solidarietà di tutto il Sindacato dei giornalisti ai colleghi de l’Unità ai quali oggi l’azienda ha comunicato che, se non interverranno significative novità, dal 15 di ottobre verrà sospesa la pubblicazione delle cronache di Bologna e di Firenze.
Si determina così, nuovamente, una situazione di grave pericolo per l’occupazione e la stessa sopravvivenza del giornale da sempre punto di riferimento per i territori nei quali si ipotizza di abbandonare la pubblicazione delle cronache locali. In Emilia-Romagna ed in Toscana l’Unità vende il 40% delle copie, raccoglie il 50% degli abbonamenti ed introita un terzo della pubblicità complessiva.
Il Sindacato dei giornalisti chiede all’editrice de l’Unità di non procedere in una direzione che aggraverebbe ulteriormente le difficoltà del giornale nel quale è già in atto lo stato di crisi con la conseguente applicazione della cassa integrazione a rotazione.
La Fnsi e le Associazioni regionali di stampa sono al fianco del Comitato di redazione e sostengono le iniziative decise dall’assemblea dei giornalisti del quotidiano”. EDITORIA: UNITA': GIORNALISMO E POLITICA CONTRO CHIUSURA
Continuano le dichiarazioni di solidarietà ai giornalisti del quotidiano L'Unità dopo l'annuncio della proprietà di voler chiudere le redazioni di Bologna e Firenze, da parte della politica e del giornalismo.
La questione sarà al centro delle prossime riunioni del Consiglio dell'Ordine dei giornalisti dell'Emilia-Romagna, prevista lunedì e del Consiglio Direttivo dell'Associazione Stampa dell'Emilia-Romagna in programma venerdì 24.
Solidarietà anche da parte del comitato di redazione dell'Agenzia di informazione e ufficio stampa della Regione, e il Coordinamento dei giornalisti precari e freelance dell'Emilia-Romagna ha sottolineato soprattutto le conseguenze per i colleghi non contrattualizzati: "Ricordiamo che a differenza dei colleghi con contratti ex art.1, sono la parte più debole delle vertenze in corso perchè priva della possibilità di ammortizzatori sociali. A loro va in particolare la nostra piena solidarietà e l'impegno a portare le loro specifiche problematiche all'attenzione della commissione lavoro autonomo della Fnsi".
Preoccupato anche il presidente dell'Assemblea legislativa della Regione Emilia-Romagna Matteo Richetti: "Non vorrei che la sospensione delle cronache locali di Bologna e Firenze, dove l'Unità vende il 40% delle copie, raccoglie il 50% degli abbonamenti e introita un terzo della pubblicità complessiva, fosse solo l'anticamera della chiusura della testata". Per il coordinatore regionale della segreteria del Pd Marco Lombardelli "in un momento in cui il diritto all'informazione è costantemente sotto minaccia, la notizia della possibile chiusura delle redazioni locali de L'Unità sferra un duro colpo alla qualità e al pluralismo dell'informazione. Senza dimenticare che ciò significherebbe mettere a repentaglio decine di posti di lavoro". Dispiacere per il pericolo di "perdere un patrimonio storico, culturale e valoriale della sinistra italiana" da parte dell'assessore regionale alle
attività produttive Gian Carlo Muzzarelli. Che ha aggiunto: "Dare spazio ai territori, e a regioni importanti come Emilia-Romagna e Toscana, rappresenta un valore aggiunto e non
certo un peso per un quotidiano che rappresenta una voce libera e non allineata". A fargli eco, la presidente della Provincia di Bologna Beatrice Draghetti: "Se venisse confermata questa decisione, la mia preoccupazione sarebbe innanzitutto per le persone che perderebbero il lavoro in un momento in cui anche il mondo dell'informazione è già colpito pesantemente dalla crisi".
Anche l'ex segretario provinciale del Pd Andrea De Maria ha espresso "la più convinta solidarietà ai giornalisti", ricordando che "in questi anni ho avuto modo di verificare in
tantissime occasioni quanto la cronaca locale de l'Unità sia un elemento fondamentale per la qualità complessiva del sistema dell'informazione, una voce libera, un riferimento di grande valore per le nostre comunità". La Federazione della sinistra dell'Emilia-Romagna ha sottolineato come "l'Unità Emilia-Romagna è una delle poche voci regionali a dare spazio e centralità a ciò che avviene nelle fabbriche e nei luoghi di lavoro. Per tutto questo sosteniamo le ragioni dei lavoratori". Solidale infine anche il sindaco di Reggio Emilia Graziano Delrio. "A Reggio, come in Emilia e Toscana, L'Unità vanta la fedeltà di numerosi lettori che sono informati quotidianamente con l'impegno di professionisti attenti e scrupolosi. Mi auguro che la vertenza in atto possa avere una conclusione positiva e costruttiva, per i lavoratori e per chi ama la pluralità dell'informazione".
Solidarietà del presidente della Regione Emilia-Romagna Vasco Errani ai giornalisti delle
redazioni di Bologna e Firenze de L'Unità, a rischio chiusura dal 15 ottobre. Errani ha sottolineato gli effetti di un' eventuale chiusura sui lavoratori e in particolare per la città
di Bologna. "Al di là delle motivazioni - si legge in una nota - mi sembra una scelta comunque grave per le implicazioni che ha per i lavoratori, per l'impoverimento del panorama editoriale in particolare per la città di Bologna, fortemente legata a questa
storica testata". E ha aggiunto: "I cittadini di questa città e dell'Emilia-Romagna hanno sempre manifestato affetto a questo giornale, nel contesto di un confronto culturale e politico che richiede una informazione libera e plurale di cui L'Unità e le cronache locali sono state, e debbono continuare a essere, un punto di riferimento essenziale. È questo l'invito che mi sento di rivolgere all'editore". (ANSA)

@fnsisocial

Articoli correlati