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Editoria 22 Gen 2008

“l’Unità”, la presidente della Nie, Marialina Marcucci: “Trattativa conclusa, presto firma” Il Cdr: “Non c'è ancora nessuna certezza” Di Stefano (Europa 7): "La Marcucci può fare come crede&r

La trattativa per il passaggio societario del quotidiano l'Unità alla società che fa riferimento alla Tosinvest della famiglia Angelucci è conclusa: manca solo la formalizzazione che dovrebbe avvenire a giorni, entro gennaio. Lo conferma la presidente della Nie, Marialina Marcucci, la quale annuncia che la data sarà decisa nelle prossime ore.

La trattativa per il passaggio societario del quotidiano l'Unità alla società che fa riferimento alla Tosinvest della famiglia Angelucci è conclusa: manca solo la formalizzazione che dovrebbe avvenire a giorni, entro gennaio. Lo conferma la presidente della Nie, Marialina Marcucci, la quale annuncia che la data sarà decisa nelle prossime ore.

''La trattativa - spiega la Marcucci - è conclusa già dal 15 dicembre. Ci sono stati una serie di necessari approfondimenti tecnici. Ma siamo ormai prossimi alla formalizzazione dell'ingresso degli Angelucci che avranno la larghissima maggioranza del pacchetto azionario''. In realtà, la data ha subito alcuni rinvii: l'accordo doveva essere definitivamente suggellato prima di Natale, poi tutto è slittato a dopo le festività e quindi al 20 gennaio. L'ingresso degli Angelucci, editori di Libero e del Riformista, ha destato molte preoccupazioni all'interno della redazione del giornale fondato da Antonio Gramsci e ha provocato una pioggia di reazioni all'interno del centrosinistra e, prima ancora, la mobilitazione del sindacato. Il Comitato di Redazione si è subito battuto affinché gli Angelucci non fossero i soli al timone del giornale proprio perché editori anche di Libero, giornale diretto da Vittorio Feltri e collocato in maniera antitetica rispetto all'Unità. E per questo hanno proposto una Carta dei Diritti e dei Valori e un Comitato dei Garanti. Ultimamente si era anche diffusa la voce che l'imprenditore Francesco Di Stefano, fondatore della società Europa 7, fosse interessato a entrare nella trattativa per l'acquisizione dell'Unità. Notizia che la Marcucci ha smentito e di fronte alla quale il diretto interessato ha reagito con un no comment. In più, di fronte al nuovo rinvio, la redazione del giornale ha reagito chiedendo una parola chiara e definitiva sulle sorti del giornale e ha sollecitato la stessa presidente della Nie a verificare le nuove disponibilità sul campo. (ANSA) ''Stupore e preoccupazione per il fatto che non sia ancora stata fissata una data certa per la firma dell'atto di compravendita'' vengono espressi dal Comitato di Redazione dell'Unità che ''prende atto delle dichiarazioni della presidente della società editrice, Marialina Marcucci, secondo la quale la trattativa per il passaggio proprietario de l'Unità alla società che fa riferimento alla Tosinvest della famiglia Angelucci sarebbe già conclusa''. Questa data, infatti, si legge nella nota del Cdr, ''già annunciata per il 20 di dicembre scorso, poi slittata ad una data entro il 13 e il 20 di gennaio, è stata ulteriormente rinviata''. ''Come ha già fatto presente l'assemblea dei redattori - aggiunge la rappresentanza sindacale - l'Unità è un giornale autorevole e apprezzato dai lettori, ma non può permettersi il lusso di 'galleggiare' in attesa che il potenziale acquirente sciolga dubbi che avrebbe già dovuto risolvere in molti mesi di discussione e analisi dei bilanci''. ''Qualora il continuo rinvio che si registra sia legato, in realtà, a diktat su piani editoriali e ipotesi di direzione del giornale che contraddicessero la collocazione de l'Unità nella realtà democratica e di sinistra del Paese, spostandolo in aree moderate e centriste, il Cdr - sottolinea la nota - riconferma che tale ipotesi rappresenterebbe una cesura con i lettori e testimonierebbe che i possibili nuovi editori, già proprietari del quotidiano Libero, sono portatori di progetti che contraddicono le potenzialità di sviluppo del giornale fondato da Antonio Gramsci legate alla sua storia e alla sua identità''. Il Cdr chiede alla presidente Nie, Marialina Marcucci, ''di farsi interprete con forza di queste preoccupazioni e di farsi carico fino in fondo della realtà che rappresenta il giornale che edita''. ''Tenendo conto che all'orizzonte si sarebbero profilate offerte di acquisto della testata alternative a quelle della Tosinvest - si legge ancora - queste, secondo il Cdr e i fiduciari delle redazioni di Milano, Firenze e Bologna, meritano un approfondimento attento nell'interesse della testata, del suo futuro e del futuro di chi ci lavora''. Il Cdr ribadisce infine la propria richiesta di garanzie precise come la definizione di una Carta dei valori e l'istituzione di un comitato dei Garanti. (ANSA) ''Se Marialina Marcucci vuole vendere a tutti i costi agli Angelucci è libera di farlo in tutta tranquillità. È pienamente nel suo diritto. Lei è la padrona e naturalmente può fare come crede'': Francesco Di Stefano, il patron di Europa 7, che, secondo alcune voci si sarebbe fatto avanti per entrare nella proprietà dell'Unità, dice poche parole sugli ultimi sviluppi della trattativa per la vendita del quotidiano fondato da Antonio Gramsci. Ieri, la presidente della Nie, Marialina Marcucci, aveva annunciato che la trattativa con gli Angelucci è da considerarsi chiusa e che manca soltanto la data per formalizzare l'accordo avvenuto. Di Stefano conferma di aver avuto contatti con la stessa Marcucci. ''Noi avevamo sentito dire che gli Angelucci intendevano tirarsi indietro'', spiega. (ANSA)

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