Lo stillicidio continua. Dopo le pesanti perquisizioni delle abitazioni di Giuliano De Feo e di Emilio Fittipaldi e della redazione dell’Espresso di venerdì scorso oggi a farne le spese sono Fiorenza Sarzanini del Corriere della Sera e Guido Ruotolo de La Stampa
Le abitazioni e le redazioni dei due colleghi sono in queste ore sotto perquisizione a causa di ciò che hanno scritto sull’inchiesta avviata dalla procura di Busto Arsizio relativa a presunti rapporti tra esponenti della malavita calabrese ed imprenditori e politici lombardi per la spartizione di appalti di Expò 2015. Ancora ad essere colpiti sono dei giornalisti che svolgono in maniera corretta e professionalmente inattaccabile il loro lavoro. Lo ripetiamo: i giornalisti fanno il loro mestiere di informare nel momento in cui sono a conoscenza di notizie utili alla pubblica opinione. La magistratura non può risolvere i problemi di gestione delle proprie strutture con spettacolari quanto, forse inutili, perquisizioni. Rimane comunque il problema di un rapporto più corretto tra magistratura ed informazione dalla Fnsi sempre invocato. Per questo motivo rinnoviamo l’invito al vicepresidente del Csm, Nicola Mancino, ad incontrarci così come abbiamo fatto più volte e al ministro di Giustizia, Angelino Alfano, anch’egli sollecitato ad ascoltare le nostre preoccupazioni. C’è un’emergenza informazione alla quale Fnsi, Ordine Nazionale e regionali e Associazioni di stampa devono dare urgentemente una risposta. Le perquisizioni subite dai colleghi Fiorenza Sarzanini (Il Corriere della Sera) e Guido Ruotolo (La Stampa), dopo quelle ai collegi de L’Espresso (Di Feo e Fittipaldi) rischiano di innescare un meccanismo di scontro fra i poteri di controllo (informazione e magistratura) che mina l’equilibrio democratico del Paese. “L’Associazione Stampa Romana – afferma il segretario Paolo Butturini – esprime prima di tutto la sua solidarietà ai colleghi Sarzanini e Ruotolo e ribadisce che la libertà di stampa è un bene prezioso che va fermamente tutelato. Il confine labile fra ciò che è lecito fare per informare i cittadini e ciò che si vorrebbe imporre ai giornalisti si è ormai assottigliato a tal punto da trasformare i colleghi in imputati di non si capisce bene quale reato”. “Ma solidarietà e parole non bastano più, lo stillicidio ormai giornaliero di perquisizioni nei confronti dei cronisti rischia di vanificare gli sforzi di dare conto di ciò che accade in modo puntuale trasparente e, in fin dei conti, minaccia uno dei diritti fondamentali dei cittadini in una democrazia: essere informati”. “L’Associazione Stampa Romana chiede alla Fnsi e all’Ordine Nazionale dei Giornalisti, di farsi promotori di un incontro con l’Associazione Nazionale Magistrati per chiarire, possibilmente una volta per tutte, gli ambiti nei quali si muovono i rispettivi appartenenti e ristabilire un clima di civile confronto. I magistrati non sono una controparte, ne tanto meno dei nemici, ma, nel rispetto delle proprie competenze, dovrebbero valutare correttamente la necessità di una libera informazione in quello che è il controllo di legalità nella sua accezione più ampia”. CDR CORRIERE, PERQUISIZIONI SONO ATTO GRAVE ''Profonda inquietudine'' è stata manifestata dal comitato di redazione del Corriere della Sera per la perquisizione alla giornalista Fiorenza Sarzanini definita ''un atto grave e una pesante intrusione nel diritto di cronaca,''. In una nota, il cdr del quotidiano spiega che ''la Guardia di Finanza si è presentata sia nell'abitazione della giornalista sia sul posto di lavoro, presso la sede di Roma, in assenza della redattrice, che era fuori città per servizio. Nella casa della collega si trovavano la madre e la giovane figlia, del cui computer è stata copiata la memoria, con alcuni amici adolescenti che sono stati tutti identificati; al Corriere è stato perquisito tutto, materiali, archivio, documenti della giornalista, acquisita la rubrica telefonica e poi copiato interamente il contenuto del suo computer, con tutti i files professionali e anche i materiali privati in esso conservati''. Secondo il cdr del Corriere, ''la perquisizione, così come quella parallela compiuta nei confronti del collega Guido Ruotolo de 'La Stampa', il quale si è occupato dello stesso argomento, appare un atto grave e una pesante intrusione nel diritto di cronaca, contro il quale sembra essere ormai avviata una campagna il cui scopo evidente è di ingabbiare i giornalisti e la libertà d'informare scrupolosamente i cittadini''. ''La redazione del Corriere della Sera - conclude la nota - ha dimostrato nei fatti che i tentativi di intimidirla sono destinati all'insuccesso e, nell'esprimere solidarietà a Fiorenza Sarzanini e a Guido Ruotolo, ribadisce l'impegno a respingere nel lavoro di ogni giorno e nelle sedi competenti ogni attacco al diritto-dovere di raccontare la verità, anche se spiacevole per qualcuno''. (ANSA) CDR 'LA STAMPA' CONDANNA AZIONE PM Il cdr de La Stampa, nell'esprimere solidarietà ai colleghi indagati, ''condanna fermamente l'azione dei pm, che appare come un tentativo di limitare pesantemente la libertà di stampa''. In un comunicato inviato in serata all'ANSA, il cdr del quotidiano torinese conferma che ''la Gdf ha perquisito oggi gli uffici romani de La Stampa e del Corriere della Sera e le abitazioni dei giornalisti Guido Ruotolo e Fiorenza Sarzanini dopo che sui due quotidiani era uscito un servizio relativo all'inchiesta della Procura di Busto Arsizio su presunte infiltrazioni della 'ndrangheta negli affari legati al prossimo Expo di Milano 2015''.''Nei giorni scorsi - spiega ancora la nota - un'analoga iniziativa della magistratura era stata presa nei confronti del settimanale l'Espresso che aveva pubblicato alcuni verbali di un imprenditore sui rapporti tra politica e camorra''. (ANSA) La Federazione Nazionale della Stampa Italiana comunica: “L’appello della Fnsi al vicepresidente del Consiglio superiore della magistratura per affrontare assieme i temi caldi del rapporto tra informazione e giustizia ha prodotto un primo risultato: una delegazione composta dai massimi dirigenti del Sindacato dei giornalisti e dell’Ordine nazionale, con la partecipazione dell’Unci (Unione nazionale cronisti), sarà ricevuta nel pomeriggio di venerdì prossimo, 19 settembre, da Nicola Mancino. Dopo gli ultimi pesanti interventi della magistratura su colleghi e redazioni de L’Espresso, de Il Corriere della sera e de La Stampa c’è assoluta necessità di fare ogni sforzo per garantire il ritorno ad un equilibrio di rapporti tra informazione e magistratura nel rispetto di funzioni costituzionalmente riconosciute”.