Il presidente Sandro Bennucci e tutti gli organismi dirigenti dell'Associazione Stampa Toscana esprimono «indignazione e dura condanna» per l'episodio di violenza che ha dovuto subire un giovane collaboratore de Il Tirreno di Livorno: costretto a cancellare gli appunti dello smartphone dopo un servizio al porto Mediceo da un uomo che, dopo aver dichiarato di essere della polizia, ha minacciato di buttarlo in acqua. Senza che le persone presenti all'episodio, e che lui aveva appena intervistato, intervenissero.
«Tutto questo è assolutamente intollerabile», protesta l'Ast, che «si schiera decisamente con il collaboratore del Tirreno e anche con il direttore, Stefano Tamburini, con il Cdr e con tutto il corpo redazionale della testata, pronta ad affiancarli in qualsiasi iniziativa vogliano intraprendere per ottenere giustizia».
Il sindacato dei giornalisti, conclude Bennucci, «richiama, ancora una volta, l'attenzione del prefetto di Livorno, Paolo D'Attilio, e delle forze dell'ordine, affinché il lavoro dei cronisti venga tutelato in ogni forma, soprattutto in momenti di forte fibrillazione sociale come quello che stiamo vivendo.