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Inpgi 20 Nov 2012

L'Inpgi promosso allo "stress test" Approvato il bilancio tecnico attuariale per i prossimi 50 anni

Il Ministero del Lavoro e delle Politiche sociali ha comunicato oggi all'lnpgi l'approvazione del Bilancio tecnico attuariale redatto nel settembre scorso, con cui l'Istituto - alla luce di quanto richiesto all'Art. 24, comma 24, del Decreto Legge n. 201/2011- aveva tracciato un quadro prospettico rassicurante dei propri conti per i prossimi cinquant'anni. Sia per quanto riguarda la Gestione principale che per la Gestione separata.

Il Ministero del Lavoro e delle Politiche sociali ha comunicato oggi all'lnpgi l'approvazione del Bilancio tecnico attuariale redatto nel settembre scorso, con cui l'Istituto - alla luce di quanto richiesto all'Art. 24, comma 24, del Decreto Legge n. 201/2011- aveva tracciato un quadro prospettico rassicurante dei propri conti per i prossimi cinquant'anni. Sia per quanto riguarda la Gestione principale che per la Gestione separata.

L'Ente aveva infatti prodotto tutta la documentazione richiesta, rispondendo pienamente alle condizioni di stabilità economico-finanziaria previste dalla norma.
Il Saldo corrente (contributi incamerati più rendimenti al 3% meno prestazioni erogate) è sempre positivo per tutto il cinquantennio di proiezione. Il patrimonio sarà sempre in crescita e non verrà mai intaccato. Ci sarà solo un breve periodo in cui il saldo avrà segno negativo, dal 2024 al 2039 con una incidenza ridottissima del meno 1.2%, ampiamente compensata, però, dall'andamento del rendimento del patrimonio, prudenzialmente fissato al 3% come da indicazioni Ministeriali.
"Si tratta di un passaggio importantissimo nella storia dell'lnpgi - commenta il Presidente Andrea Camporese - il Ministero del lavoro ha infatti certificato la validità del modello Inpgi ai fini della sostenibilità a cinquant'anni. Traguardo questo che si è potuto raggiungere anche grazie agli interventi strutturali di riforma che /'Istituto aveva, in totale autonomia, già messo in campo nel luglio 2011. Ma l'attenzione alle esigenze della categoria, soprattutto in un momento di crisi come questo, è sempre altissima. È infatti, di recente sottoscrizione un accordo tra Fnsi e Fieg, con cui le somme accantonate presso un apposito Fondo contrattuale con finalità sociali gestito da Inpgi sono state destinate ad interventi a sostegno dei redditi più bassi della nostra categoria. Lo sforzo non è concluso, dobbiamo rilanciare il mercato del lavoro, unendo le forze sindacali, previdenziali e datoriali nella consapevolezza che il sistema, così duramente colpito dalla crisi, necessita di una assunzione di responsabilità condivisa. A fianco ad una sostanziale garanzia di ammortizzazione sociale servono politiche di rilancio, in particolare sull'innovazione del prodotto, in un settore costituzionalmente rilevante ".

COMUNICATO STAMPA DEL MINISTERO DEL LAVORO E DELLE POLITICHE SOCIALI

SOSTENIBILITÀ ENTI PRIVATI DI PREVIDENZA, VALUTAZIONE POSITIVA DEL MINISTRO
L'AUSPICIO DI NUOVE SINERGIE E DI INIZIATIVE DI CONDIVISIONE

Una risposta corretta e responsabile. Questa è la valutazione del Ministro del Lavoro e delle Politiche sociali Elsa Fornero che giunge a conclusione dell"attività di verifica di carattere straordinario avviata da parte dei Ministeri vigilanti (Lavoro - MEF - Giustizia) sulle delibere con cui gli enti di previdenza di diritto privato hanno adottato misure dirette al conseguimento degli obiettivi di sostenibilità cinquantennale. Sono stati valutati positivamente, ai fini della specifica verifica in questione, tutti i bilanci tecnici e gli interventi di riequilibrio presentati entro i termini di legge (sono, invece, in corso di valutazione le iniziative sopraggiunte successivamente).
Il decreto Salva Italia ha previsto a garanzia della stabilità finanziaria delle gestioni degli Enti di previdenza di diritto privato e nel rispetto dell'autonomia loro riconosciuta dall'ordinamento, l'obbligo di adottare misure volte ad assicurare l'equilibrio tra entrate contributive e spesa per prestazioni pensionistiche secondo bilanci tecnici riferiti a un arco temporale di cinquanta anni (art. 24, comma 24, decreto legge n.20 1 del 20 Il, convertito dalla legge 214 del 20 Il). Il termine per l'adozione di tali misure, inizialmente fissato al 30 giugno, è stato successivamente differito al 30 settembre 2012.
La logica di tale previsione, contenuta nella riforma delle pensioni portata a termine dal Ministro Fornero, era quella di imprimere anche sul panorama, complesso e peculiare, degli enti privati di previdenza obbligatoria delle libere professioni, la svolta decisiva verso modelli autosostenibili.
Una esigenza tanto più indispensabile se la platea assicurata, contraddistinta dall'appartenenza di categoria e quindi per questo numericamente circoscritta, reperisce esclusivamente al proprio interno le risorse (contributive) a copertura delle prestazioni previdenziali ed è esposta alle negative congiunture economiche e alla fluttuante domanda del mercato. Non si poteva peraltro sottovalutare l'urgenza, oggi davvero indifferibile, di rafforzare la fiducia degli iscritti nelle rispettive forme di tutela, attraverso la certezza sulla solvibilità diretta delle gestioni.
La stesura dei bilanci tecnici, redatti sulla base dei parametri e nel rispetto dei criteri fomiti dai Ministeri, ha stimolato l'adozione di misure di risanamento e di consolidamento delle gestioni, a fronte di esigenze di intervento già evidenziate in passato. Le misure più frequentemente adottate dagli enti per conseguire l' obiettivo della sostenibilità cinquantennale hanno riguardato l'innalzamento dei requisiti di accesso al pensionamento, l'elevazione delle aliquote contributive, la rimodulazione delle aliquote di rendimento della pensione, l'adozione del sistema contributivo, ovvero del retributivo sostenibile (ovvero contributivo indiretto) con l'ampliamento della base pensionabile all'intera vita lavorativa, e la rideterminazione delle soglie di perequazione dei trattamenti pensionistici. Particolare attenzione è stata riservata, inoltre, alle esigenze di tutela delle nuove generazioni. In alcuni casi le iniziative si pongono in linea di continuità con percorsi di riforma già avviati, rafforzandone i contenuti e gli interventi, in altri casi, invece, rappresentano vere e proprie riforme di sistema, non solo in funzione della tenuta delle gestioni, ma anche in una prospettiva più ampia e complessiva di riconsiderazione del regime previdenziale della categoria.
Con la convergenza dei regimi pensionistici gestiti dagli enti privati di previdenza verso il comune obiettivo di sostenibilità di lungo periodo, si realizza così un ulteriore passaggio del complessivo disegno di riforma del sistema pensionistico nazionale, delineato con il decreto "Salva Italia" per la messa in sicurezza della spesa previdenziale del Paese.
Al riguardo, nel sottolineare il notevole sforzo compiuto da tutti i soggetti istituzionali coinvolti nel processo di verifica, nonché la volontà collaborativa dei vertici degli enti coinvolti nella responsabile assunzione delle misure di consolidamento dei conti, il Ministro del Lavoro formula l'auspicio che il percorso intrapreso, in una prospettiva di progressiva riduzione e diversificazione del rischio demografico ed economico cui i singoli enti sono soggetti, possa arricchirsi attraverso l'avvio di sinergie e di iniziative di condivisione tra i medesimi enti, a partire dalla realizzazione di strumenti di welfare allargato, nell'ottica di un moderno disegno di sostegno solidale.
Roma, 20 novembre 2012

@fnsisocial

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