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Fnsi 18 Giu 2004

L’IFJ ha condannato le pratiche barbare che stanno avendo luogo in Algeria dopo l’incarcerazione di un editore e di un giornalista

L’IFJ ha condannato le pratiche barbare che stanno avendo luogo in Algeria dopo l’incarcerazione di un editore e di un giornalista

L’IFJ ha condannato le pratiche barbare che stanno avendo luogo in Algeria dopo l’incarcerazione di un editore e di un giornalista

L’International Federation of Journalist ha definito “barbariche” due sentenze che hanno destato indignazione tra i giornalisti e gli attivisti per i diritti umani. Lunedì l’editore del quotidiano Le Matin, M. Mohammed Benchicou, è stato condannato a due anni di reclusione, senza dimenticare che solo due settimane fa stessa sorte era toccata al giornalista ed attivista per i diritti umani Hafnaoui Ghoul. “Queste azioni sono una chiara evidenza delle minacce alla libertà di espressione,” ha dichiarato Aidan White segretario generale dell’IFJ. “Si tratta di una vergognosa mancanza di rispetto per i diritti giornalistici da parte delle autorità politiche e giudiziarie. Sentenze così sono sproporzionate e completamente inaccettabili.” Benchicou è stato condannato a due anni di reclusione per “possesso di titoli statali” in dinari, che i doganieri avevano trovato nell’Agosto 2003. Secondo quando affermato dal Ministero della finanza, questo avrebbe infranto la legge sul controllo e circolazione dei capitali. Benchicou si è appellato contro tale sentenza. Un altro giornalista, M. Ghoul, è stato condannato a due mesi di reclusione con l’accusa di “diffamazione ed oltraggio” in seguito ad un’intervista, pubblicata dal quotidiano Le Soir d’Algérie, riguardo la situazione dei diritti umani nella regione di Djelfa (sud dell’Algeria). L’IFJ sostiene il Syndacat National des Journalists d’Algérie in difesa dei diritti fondamentali, ed in particolare la libertà di stampa. “ I giornalisti Algerini hanno pagato un costo troppo alto per difendere la libertà di stampa tra il 1993 e 1997. Questi anni scuri sembrano essere finiti, per questo ci aspettiamo che le autorità si impegnino realmente per tutelare la professione giornalistica. I giornalisti non potranno sentirsi realmente liberi finché avranno paura”, ha concluso Aidan White. Traduzione di Anja Gepponi per Informazione senza frontiere

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