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Sindacale 03 Feb 2009

Licenziato il fiduciario di redazione del Corriere di Livorno, Fnsi e Ast: “Assurda la motivazione dell’azienda” Dibattito aperto

“A poco più di un mese dallo sciopero proclamato dall’assemblea dei redattori (4 dicembre) del Corriere di Livorno, il fiduciario di redazione Claudio Passiatore è stato licenziato (30-01-09) in tronco e senza preavviso. Tutto questo, il giorno prima del termine del “periodo di prova” (previsto dal contratto nazionale, ma non specificato nel contratto di praticante a tempo indeterminato) che per il giornalista praticante scadeva il 31 gennaio.

“A poco più di un mese dallo sciopero proclamato dall’assemblea dei redattori (4 dicembre) del Corriere di Livorno, il fiduciario di redazione Claudio Passiatore è stato licenziato (30-01-09) in tronco e senza preavviso. Tutto questo, il giorno prima del termine del “periodo di prova” (previsto dal contratto nazionale, ma non specificato nel contratto di praticante a tempo indeterminato) che per il giornalista praticante scadeva il 31 gennaio.

Un chiaro disegno con il quale l’editore, restando ancora in essere molte delle richieste avanzate nel tavolo aperto con Mediacoop, ha voluto cancellare ogni elemento di dissenso nella redazione e eliminare ogni professionalità affermatasi in un anno e mezzo di vita del quotidiano. Con un evidente comportamento antisindacale, l’azienda si è resa protagonista della cancellazione di un gruppo di cronisti che ha contribuito in maniera determinante alla nascita de quotidiano livornese. La motivazione ufficiale per il licenziamento di Passiatore (sotto tutela sindacale, art. 34), è stato il “mancato superamento del periodo di prova”. Un giudizio sull’operato del cronista motivato con una serie di considerazioni molto generiche, peraltro mai contestate a Passiatore che, peraltro, ha collaborato con il Corriere di Livorno già da molti mesi prima rispetto alla data dell’assunzione avvenuta il primo agosto 2008. L’azienda, invece di far conoscere il piano editoriale, le strategie aziendali, (istanze avanzate nel tavolo con Mediacoop e rimaste senza risposta), ha preferito licenziare un lavoratore e mettere sul lastrico dall’oggi al domani una famiglia in spregio di ogni regola e dello Statuto dei lavoratori”. LETTERA DEL NUOVO FIDUCIARIO Carissimi, è con molto dispiacere che leggo come l'Assostampa ha affrontato in modo parziale e dozzinale il caso del nostro collega Claudio Passiatore. Lo dico con molto rammarico per una serie di motivi. Il primo è che il comunicato che abbiamo letto è pieno di inesattezze, che vi invito molto caldamente a rettificare. Infatti Claudio Passiatore non è più il fiduciario di questa redazione dal 12 gennaio scorso. Nel corso di un'assemblea ordinaria è stato sfiduciato a maggioranza (e lui stesso era presente all'assise, come da verbale in nostro possesso e da lui controfirmato). Abbiamo provveduto tempestivamente a informare l'assostampa regionale dell'accaduto via mail e con raccomandata A/R di cui conserviamo copia. Nella seduta del 19 dello stesso mese il sottoscritto è stato votato dalla redazione a ricoprire il ruolo. Anche di questo sono stati tempestivamente informati via mail e con raccomandata A/R. Noi ci siamo comportati in modo molto corretto e trasparente, come potrà confermarvi il collega Stefano Sieni. Passiatore dunque non era fiduciario al momento della decisione presa dall'azienda, per cui è pretestuoso e inutile che lo assecondiate da questo punto di vista, accampando un'eventuale motivazione sindacale alla base del mancato superamento del suo periodo di prova come praticante. In secondo luogo (se non lo sapete) io, in quanto fiduciario, e la redazione non siamo rimasti insensibili a questo evento di grave portata. Proprio per questo mi sono fatto portavoce della redazione e ho chiesto all'azienda di conoscere i reali motivi del provvedimento (che voi mi insegnate essere legittimo perché previsto dal CCNL giornalistico). Faremo quello che ci è possibile per salvaguardare l'autonomia e l'integrità del corpo redazionale. Fermo restando che, se le motivazioni saranno reali e tangibili, non potremo fare altro che prenderne atto. Confidando nel vostro buon senso e nell'imparzialità di vedute, rimango a vostra completa disposizione. Giacomo Niccolini LA RISPOSTA DELLA FNSI E DELL’AST Accogliamo la presa di posizione del collega Niccolini nel rispetto del diritto di replica. Da neo incaricato di funzione sindacale, Niccolini sa certamente che la tutela sindacale è fissata dall'art. 34 del contratto di lavoro giornalistico e che essa dura fino a un anno dopo la cessazione dall'incarico. E un buon sindacalista tutela questi diritti e il lavoro dei colleghi a prescindere da simpatie, antipatie, legittime differenze di opinioni. Ed è evidente la gravità di un licenziamento che colpisce chi fino a pochi giorni fa era titolare di una delega sindacale e in questa veste aveva recentissimamente partecipato ai confronti del sindacato con l'azienda e con Mediacoop. Cordialmente Segreteria Fnsi e Assostampa Toscana

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