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Unione Europea 21 Apr 2011

Libia: uccisi da un colpo di mortaio due reporter un inglese e un americano Un minuto di silenzio dalla Giunta della Fnsi

Misurata è allo stremo e torna a invocare l'invio di truppe di terra internazionali per ragioni umanitarie. Nella città assediata dalle forze di Gheddafi le cannonata hanno colpito uccidendoli due reporter stranieri, il britannico Tim Hetherington e l'americano Chris Hondros. Feriti anche altri due o tre, a seconda delle fonti.

Misurata è allo stremo e torna a invocare l'invio di truppe di terra internazionali per ragioni umanitarie. Nella città assediata dalle forze di Gheddafi le cannonata hanno colpito uccidendoli due reporter stranieri, il britannico Tim Hetherington e l'americano Chris Hondros. Feriti anche altri due o tre, a seconda delle fonti.

''Se non arrivano'' truppe di terra straniere ''moriremo'', ha detto uno dei leader degli insorti di Misurata, Nuri Abdallah Abdullati, che attraverso il Consiglio transitorio libico di Bengasi ha lanciato la sua disperata richiesta d'aiuto, soprattutto a Francia e Gran Bretagna.
''Finora non abbiamo accettato soldati stranieri nel nostro paese ma ormai, con i crimini perpetrati da Gheddafi, chiediamo sulla base di principi umanitari e islamici che qualcuno venga a far cessare la carneficina'', ha affermato. Da Bengasi, è arrivato anche una sorta di 'imprimatur' da parte del Cnt, il Consiglio nazionale di transizione. Un portavoce, Hafiz Ghoga, ha detto che se per proteggere i civili sarà necessaria la presenza di truppe di terra straniere ''allora noi non avremmo nulla in contrario".
Di ''crimini internazionali'' ha parlato anche l'Alto commissario Onu per i diritti umani, Navi Pillay, che ha condannato il presunto uso di bombe a grappolo su Misurata da parte del regime.
I reporter stranieri sono stati raggiunti da un colpo di mortaio nella Tripoli Street, epicentro dei combattimenti fra governativi e insorti, secondo media statunitensi e britannici.
''I ribelli ora controllano il 50% della strada. L'altro 50% è controllato dai soldati e dai cecchini di Gheddafi'', ha detto un portavoce dei ribelli che si è presentato come Reda. L'area vicina al porto, che è sotto il controllo degli insorti, per ora ''è calma e le navi riescono ad attraccare'', ha dichiarato ancora Reda. Tanto che oggi ''è arrivata una nave turca con aiuti umanitari e due navi del Qatar hanno evacuato circa 1500 africani'', ha aggiunto riferendosi ai lavoratori stranieri che da settimane cercano di fuggire da Misurata. Una delle due navi ne ha trasferiti circa 800 a Tobruk, nell'est della Cirenaica, a solo un centinaio di chilometri dal confine egiziano.
Alla richiesta di aiuto da parte degli insorti Gran Bretagna, Francia e Italia hanno risposto con la decisione di inviare non truppe di terra, ma istruttori e ufficiali di collegamento per addestrare gli insorti di Bengasi.
Parigi ha accolto il capo del Cnt, Mustafa Abdel Jalil, ha annunciato anche che aumenterà i raid aerei contro le forze governative, mentre gli Usa - secondo il Washington Times - invieranno ai ribelli aiuti militari, per 25 milioni di dollari, in ''veicoli, camion per trasporto di combustibile, ambulanze, equipaggiamento medico, giubbotti di protezione, binocoli e radio-trasmittenti''.
Intanto però il regime ostenta sicurezza: ''Sono ottimista, vinceremo noi'', ha detto in tv il figlio del rais, Seif al Islam. ''La situazione evolve ogni giorno a nostro favore'', ha aggiunto assicurando che il regime "non cercherà di vendicarsi" sugli insorti di Bengasi. (ANSA)

La  Federazione Nazionale della Stampa Italiana comunica:
“La Giunta della Fnsi ha ricordato stamani, a Roma, con un minuto di silenzio, i due fotoreporter uccisi in Libia da un colpo di mortaio delle forze di Gheddafi.
La Federazione Nazionale della Stampa si unisce al cordoglio di tutti i giornalisti del mondo per la tragica fine dei fotogiornalisti Tim Hetherington e Chris Hondros uccisi da un bombardamento che stavano documentando a Misurata, in Libia. La loro terribile morte suscita sdegno e orrore, unito alla pietà umana.
L’attività dei due fotogiornalisti, la loro storia professionale, la loro adesione ai principi del sano e corretto giornalismo hanno comportato un prezzo molto alto. I due colleghi sono eroi senza divisa di schieramento se non quella dei testimoni della verità dei fatti.
La vicenda libica resta orribile e molto grave, soprattutto - come sempre capita quando scontri e guerre hanno al centro regimi giunti alla fine della loro corsa ma ancora capaci di colpire con durezza - per le persone che non portano armi e che si apprestano a dare testimonianza con serietà degli accadimenti. Nulla dovrà essere lasciato di intentato perché siano chiarite tutte le circostanze e le modalità dell’attacco delle forze di Gheddafi, perché le morti di questi come di altri civili non restino impunite.
Ai colleghi più vicini e ai familiari la solidarietà della Federazione Nazionale della Stampa Italiana che si unisce alle voci di tutto il giornalismo mondiale.  Nello stesso tempo, la Fnsi torna a sollecitare, con la Federazione Internazionale dei Giornalisti (Ifj), la protezione degli organismi internazionali nei confronti dei giornalisti impegnati a dare conto di quanto accade nei conflitti in ogni angolo del mondo”.

@fnsisocial

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