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Sindacale 12 Gen 2008

Lettera di risposta della Federazione ai segretari confederali Epifani, Bonanni e Angeletti che ringraziano la Fnsi e i giornalisti italiani per il lavoro svolto sul tema della sicurezza del lavoro

“Apprezziamo il riconoscimento che le Confederazioni sindacali Cgil, Cisl e Uil, attraverso una lettera firmata dai loro Segretari Generali, hanno indirizzato alla Fnsi e alla categoria dei giornalisti italiani per il lavoro svolto in questi mesi sul tema delle sicurezza del lavoro.

“Apprezziamo il riconoscimento che le Confederazioni sindacali Cgil, Cisl e Uil, attraverso una lettera firmata dai loro Segretari Generali, hanno indirizzato alla Fnsi e alla categoria dei giornalisti italiani per il lavoro svolto in questi mesi sul tema delle sicurezza del lavoro.

Un atto dovuto da parte nostra, avremmo dovuto dire, se invece non fosse stato necessario l’intervento preciso e puntuale del Presidente della Repubblica, Giorgio Napolitano, sull’imbarazzante sottovalutazione del problema nella stragrande parte dei media del nostro Paese. Questo importante, pubblico, riconoscimento è un motivo in più per impegnarci per avere sempre un’informazione più rispettosa dei fatti, della loro gerarchia e del loro peso nel cuore dell’opinione pubblica”. Il testo della nota dell'ufficio stampa della Confederazioni sindacali Cgil-Cisl-Uil: In una lettera inviata al Presidente e al Segretario generale della FNSI, Roberto Natale e Franco Siddi, i Segretari generali di Cgil, Cisl e Uil, Guglielmo Epifani, Raffaele Bonanni e Luigi Angeletti, esprimono apprezzamento per l’attenzione che tutto il mondo dell’informazione sta dedicando, in questi giorni, alle problematiche del mondo del lavoro, con particolare riferimento alle questioni della sicurezza sui luoghi di lavoro. Epifani, Bonanni e Angeletti invitano gli organi di informazione a proseguire in questa direzione. Di seguito si allega il testo integrale della lettera. Roma, 11 gennaio 2008 Uffici stampa Cgil, Cisl, Uil Un milione di infortuni l’anno, con oltre 1.300 morti ufficiali alle quali si sommano i decessi per malattie professionali e tutte le morti non denunciate per le condizioni di lavoro nero o di effettiva ricattabilità in cui si trovano tante lavoratrici e lavoratori, sono il bollettino di una strage indegno di un Paese civile. La vicenda della Thyssenkrupp ha portato alla ribalta quello che i lavoratori e le lavoratrici, i loro delegati e le loro rappresentanze sindacali da sempre sanno e denunciano. In particolare, noi pensiamo che le condizioni relative alla salute psico-fisica e alla sicurezza di chi lavora necessitano di una ben più ampia attenzione da parte di tutto il Paese. Sensibilizzare l’opinione pubblica sulle problematiche che riguardano il mondo del lavoro, infatti, può rivelarsi uno strumento prezioso per ottenere importanti risultati in termini di prevenzione e di salvaguardia. Abbiamo molto apprezzato, dunque, l’attenzione che tutti i mass-media hanno riservato in queste settimane alle condizioni di vita di chi lavora. Il nostro auspicio è che si prosegua in questa direzione. La possibilità di rappresentare la realtà è uno dei grandi strumenti democratici e culturali a disposizione dei servizi di informazione: bisogna mantenerlo vivo. Al servizio pubblico, in particolare, chiediamo una costante informazione pari almeno a quella riservata alla cronaca e all’andamento delle Borse, oltre che approfondimenti e inchieste giornalistiche. Nel pieno rispetto dell’autonomia dei giornalisti e delle testate, l’appello che rivolgiamo a tutto il mondo dell’informazione, affinché l’attenzione su queste tematiche continui ad essere alta, vuole essere un appello per la dignità delle donne e degli uomini che rappresentiamo. Crediamo utili anche momenti di confronto, rispetto ai quali ci rendiamo disponibili. Cordiali saluti

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