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Uffici Stampa 08 Giu 2007

Legge 150, appello del presidente della Fnsi ai sindacati

''I sindacati confederali favoriscano un equilibrato corso del negoziato contrattuale per i giornalisti degli uffici stampa delle pubbliche amministrazioni''. È l'appello che il presidente della Federazione Nazionale della Stampa Italiana (Fnsi), Franco Siddi, lancia a sette anni all'approvazione della legge 150 del 2000 nell'ambito del convegno organizzato a Torino dai Giornalisti Uffici Stampa (Gus) per ''denunciare i ritardi della sua applicazione e parlare delle attuali prospettive''.

''I sindacati confederali favoriscano un equilibrato corso del negoziato contrattuale per i giornalisti degli uffici stampa delle pubbliche amministrazioni''. È l'appello che il presidente della Federazione Nazionale della Stampa Italiana (Fnsi), Franco Siddi, lancia a sette anni all'approvazione della legge 150 del 2000 nell'ambito del convegno organizzato a Torino dai Giornalisti Uffici Stampa (Gus) per ''denunciare i ritardi della sua applicazione e parlare delle attuali prospettive''.

Secondo Siddi, ''fino ad ora il negoziato contrattuale è stato bloccato - dice - anche a causa di un malinteso sui criteri di accesso allo stesso negoziato''. Sono due, secondo Siddi, le ragioni per superare tale empasse: ''il valore neutro dell'informazione - afferma - e la posizione non concorrenziale né conflittuale della Federazione della Stampa con i Sindacati generali, con cui esiste un antico patto da onorare: la legge 150 del 2000 - sottolinea - non può restare mutilata in modo permanente''. Il presidente della Fnsi ricorda infatti che ''l'informazione della pubblica amministrazione è una necessità che risponde a esigenze di trasparenza''. Senza trascurare il fatto che ''l'addetto stampa - aggiunge - non è un portaborse, come lo vorrebbero certi politici, ma una figura professionale competente''. Per questo motivo, conclude, ''è arrivato il momento di cambiare il passo e di avere il coraggio di attuare una riforma che non deve restare scritta solo sulla carta''. (ANSA)

@fnsisocial

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