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Sindacale 30 Giu 2007

Le redazioni dei quattro quotidiani siciliani aderiscono alla giornata del silenzio proclamata dalla Fnsi

Di fronte a un presente carico di incognite e ad un futuro denso di preoccupazioni per una professione i cui margini di garanzie vanno restringendosi sempre più, le redazioni dei quotidiani "La Sicilia", "La Gazzetta del Sud", di "Repubblica" edizione siciliana e la maggioranza dei giornalisti del "Giornale di Sicilia" - confermano la loro unanime e convinta partecipazione alla "Giornata del silenzio" proclamata dalla Fnsi.

Di fronte a un presente carico di incognite e ad un futuro denso di preoccupazioni per una professione i cui margini di garanzie vanno restringendosi sempre più, le redazioni dei quotidiani "La Sicilia", "La Gazzetta del Sud", di "Repubblica" edizione siciliana e la maggioranza dei giornalisti del "Giornale di Sicilia" - confermano la loro unanime e convinta partecipazione alla "Giornata del silenzio" proclamata dalla Fnsi.

L'ipotesi del carcere per i cronisti, le previsioni di prepensionamenti finalizzati solo al risanamento dei conti delle aziende, la "rottamazione" di intere generazioni di giornalisti, vero patrimonio professionale e storico delle redazioni, e la volontà degli editori di compromettere la stabilità della cassa di previdenza, mettendo a rischio le pensioni attuali e future, gettano luci sinistre su una professione sempre più a rischio, che si punta a ridurre a un ruolo semplicemente impiegatizio. La ottusa volontà degli editori di negare il contratto di lavoro ai giornalisti aggiunge un ulteriore elemento di grave preoccupazione ad un quadro già gravissimo, col rischio del definitivo impoverimento del lavoro giornalistico, delle garanzie professionali e degli spazi informativi. Per questi motivi e per tutelare i lettori, i giornalisti siciliani con al loro fianco l'Associazione siciliana della stampa che li rappresenta in modo unitario, aderiranno compatti allo sciopero di sabato. Sarà tuttavia possibile che alcuni giornali vadano egualmente in edicola. Ma i lettori devono sapere fin d'ora che si tratterà di prodotti che nulla hanno a che vedere, in termini di qualità e di completezza di informazione, con i giornali quotidianamente prodotti dalle redazioni. In edicola, durante lo sciopero, andranno dunque fogli raffazzonati e incompleti, zeppi di pubblicità ma con scarsi contenuti, preparati da giornalisti emarginati rispetto ai loro corpi redazionali, coadiuvati da precari e contrattisti a termine facilmente ricattabili e da pensionati: i lettori siciliani devono sapere fin d'ora che pagheranno 1 euro per acquistare un giornale fatto contro i giornalisti scesi in sciopero anche per garantire ai cittadini il diritto di essere correttamente informati.

@fnsisocial

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