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Uffici Stampa 21 Lug 2009

Le polemiche sul portavoce non scalfiscono la giusta battaglia del Sindacato. Con l’Aran verso la definizione del profilo professionale

“Le notizie di questi giorni relative ai trattamenti economici in uso negli Enti locali in quella che il quotidiano “la Repubblica” definisce “una giungla di delibere, nomine che vanno da capo ufficio stampa a spin doctor” rimettono al centro dell’attenzione una questione sulla quale non è mai mancato l’impegno della Federazione nazionale della stampa italiana: la corretta applicazione della legge 150 (del 2000!) con la conseguente definizione del profilo professionale dei giornalisti addetti stampa pubblici.

“Le notizie di questi giorni relative ai trattamenti economici in uso negli Enti locali in quella che il quotidiano “la Repubblica” definisce “una giungla di delibere, nomine che vanno da capo ufficio stampa a spin doctor” rimettono al centro dell’attenzione una questione sulla quale non è mai mancato l’impegno della Federazione nazionale della stampa italiana: la corretta applicazione della legge 150 (del 2000!) con la conseguente definizione del profilo professionale dei giornalisti addetti stampa pubblici.

Si tratta di avviare concretamente la trattativa in sede Aran (l’Agenzia per la rappresentanza negoziale delle pubbliche amministrazioni) per la quale c’è un positivo impegno del suo Presidente, dr. Massimo Massella Ducci Teri. Il confronto deve definire l’inquadramento e, quindi, il livello retributivo, nonché le regole del lavoro del giornalista che opera come tale nella Pubblica amministrazione. L’obiettivo del Sindacato è un inquadramento che definisca con chiarezza – come, con chiarezza, lo definisce la legge 150/2000 – il ruolo diverso dell’addetto stampa rispetto a quello fiduciario del portavoce e rispetto al ruolo dei comunicatori, ruoli ai quali va tutta la nostra considerazione e rispetto, ma che sono diversi per funzione e deontologia professionale di riferimento. La trattativa con l’Aran per la quale la stessa Agenzia sta ricercando il consenso di tutti i sindacati titolati a partecipare al tavolo di confronto per il pubblico impiego ha per la Fnsi l’obiettivo di definire un inquadramento il quale deve vedere la figura dell’addetto stampa, almeno prevalentemente, in organico ed a tempo indeterminato anche a garanzia della delicata funzione di trasparenza verso chi deve informare i cittadini e di sviluppo democratico delle istituzioni. Una funzione non marginale e non delegabile ad altre strutture ed a professionalità diverse da quella giornalistica.”  

@fnsisocial

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