L’attacco è giunto nel corso della festa salernitana di Scelta Civica. A sferrarlo il presidente della regione Campania, Vincenzo De Luca, che si è rivolto ai programmi di informazione di RaiTre accusandoli di fare “giornalismo camorristico”. “De Luca farebbe bene a scusarsi”, dice il segretario della Fnsi, Raffaele Lorusso. “Fa specie che si colpiscano programmi di approfondimento che non hanno mai lesinato in coraggio e rischio”, rilanciano il segretario di Stampa Romana, Lazzaro Pappagallo, e il presidente del Sindacato cronisti romani, Fabio Morabito.
Continua a tenere banco la querelle tra il presidente De Luca e i giornalisti del servizio pubblico tacciati dal governatore della Campania di fare "giornalismo camorristico".
“Le accuse del presidente della Regione Campania, Vincenzo De Luca, ai giornalisti della terza rete Rai sono semplicemente inaccettabili”, sottolinea Raffaele Lorusso, segretario generale della Fnsi.
“De Luca farebbe bene a scusarsi – dice Lorusso – Dubito che lo farà. Con le sue dichiarazioni ha dimostrato di essere allergico alle critiche e di mal sopportare che ci siano ancora giornalisti che fanno il proprio mestiere. Si tratta di un atteggiamento largamente diffuso nella classe politica italiana, che con gli attacchi frontali e le minacce, spesso neppure tanto velate, spera di addomesticare l’informazione. Al direttore e ai colleghi di Rai 3, la solidarietà della Fnsi, insieme all’esortazione a proseguire in quell’azione di denuncia, sempre più necessaria ed essenziale per la vita della democrazia”.
Anche il segretario di Stampa Romana, Lazzaro Pappagallo, e il presidente del Sindacato cronisti romani, Fabio Morabito, criticano con fermezza l’uscita del governatore De Luca nel corso della festa salernitana di Scelta civica. “La ‘Raitre camorristica’ lanciata dal governatore della Campania, Vincenzo De Luca, è la ciliegina sulla torta di una stagione di pressioni inaccettabili sulla libertà di informazione. Sembra - scrivono - che uno dei principali interessi del potere sia quello di usare bastone e carota con i giornalisti e mettere la mordacchia a quelli più scomodi, agendo, di volta in volta, sulle singole trasmissioni, sulle scelte editoriali, sui format o sulle norme generali”.
“Fa specie – prosegue la nota di Pappagallo e Morabito – che si colpiscano i programmi di approfondimento di Raitre, come Presadiretta, Report e Ballarò, che non hanno mai lesinato in coraggio e rischio. Ma forse non è una scelta casuale. Ricordiamo che i diritti e i doveri dei giornalisti, non solo del servizio pubblico, sono definiti dalle attuali leggi dello Stato. E ricordiamo che diritti e doveri dei colleghi garantiscono la libera circolazione delle notizie e il diritto costituzionale dei cittadini a essere informati, valore centrale di uno Stato democratico”.
“Ai colleghi sotto pressione – conclude quindi la nota – la solidarietà e il sostegno di Stampa Romana e del Sindacato cronisti romani“.