Sindacati lucani soddisfatti per il ritorno al lavoro dei dipendenti della Luedi, il service che cura la realizzazione dell’edizione della Basilicata del “Quotidiano del Sud”. «Ora però – scrivono Assostampa, Cgil, Cisl e Uil regionali – aspettiamo che i progetti di rilancio dell’editore vengano attuati e chiediamo alle istituzioni di fare la propria parte assicurando sostegno economico al “Quotidiano” e alle altre realtà editoriali lucane».
«È una buona notizia rivedere i lavoratori della “Luedi” al
proprio posto e poter di nuovo leggere il Quotidiano della Basilicata ideato,
redatto e disegnato dai giornalisti e dai poligrafici lucani». Così Associazione
della Stampa della Basilicata, Cgil, Cisl e Uil regionali commentano la
notizia del ritorno al lavoro dei dipendenti del service che assicura la
realizzazione dell’edizione lucana del “Quotidiano del Sud”.
«È stato il frutto di un accordo sottoscritto tra editore e organizzazioni
sindacali ma soprattutto – prosegue la nota congiunta – è stato un accordo
maturato grazie al senso di responsabilità dei dipendenti che, ancora una
volta, hanno accettato sacrifici e riduzioni di stipendio pur di far tornare in
edicola un fondamentale strumento di informazione e democrazia al servizio dei
cittadini. Ora sindacati e lavoratori attendono che i progetti di rilancio
dell’editore vengano attuati e raggiungano i risultati annunciati. Noi saremo
sempre a fianco dei dipendenti sperando che, al termine della Cigs chiesta per
cessazione di attività, il “Quotidiano” continui a raccontare la Basilicata ai
lucani e che siano conservati gli attuali livelli occupazionali».
Le sigle sindacali si rivolgono quindi alle istituzioni, a partire dalla
Regione, affinché «facciano la propria parte assicurando i sostegni economici
necessari sia al “Quotidiano” sia alle altre realtà editoriali lucane che, al
pari e anche di più di quanto accade in alti settori, da anni subiscono gli
effetti di una profonda crisi».
E sempre rivolti alla Regione, con riferimento questa volta alla la legge
sull’editoria, i sindacati auspicano che «la legge venga adeguatamente
finanziata e che i fondi siano erogati tenendo in debita considerazione il
numero dei dipendenti, assunti con regolare contratto di lavoro, delle aziende
che ne saranno beneficiarie».