Segretario generale e presidente della Fnsi hanno incontrato questa mattina il presidente del Senato, Pietro Grasso. Al centro dell’incontro i temi delle querele temerarie, della tutela dei cronisti minacciati e della competenza territoriale del tribunale in caso di azioni contro un sito web. «Auspichiamo un intervento legislativo che preveda una sanzione pecuniaria proporzionale all’entità del risarcimento richiesto da chi intraprende un’azione legale che si dovesse rilevare temeraria», hanno spiegato Lorusso e Giulietti.
Il tema delle querele temerarie al centro dell’incontro tra
il segretario generale e il presidente della Fnsi, Raffaele Lorusso e Giuseppe
Giulietti, e il presidente del Senato, Pietro Grasso che ha ricevuto questa
mattina i vertici del sindacato dei giornalisti.
Si è trattato di un incontro di saluto, nel corso del quale Lorusso e Giulietti
hanno sottoposto al presidente del Senato l’urgenza di affrontare il problema
delle querele temerarie. «Il numero dei giornalisti intimiditi attraverso le
richieste di risarcimento danni milionarie, come sottolineato anche nella
recente relazione della commissione Antimafia, è in costante aumento», hanno
ricordato presidente e segretario della Federazione nazionale della stampa, che
hanno auspicato che «nei passaggi parlamentari riguardanti la proposta di legge
sulla diffamazione o la proposta di riforma del processo civile, sia introdotta
una norma che preveda la condanna di chi intraprende un’azione che si dovesse
rivelare temeraria al pagamento di una sanzione pecuniaria proporzionale all’entità
del risarcimento richiesto, anche per punire la volontà di colpire il diritto
dei cittadini ad essere informati».
Giulietti e Lorusso hanno anche auspicato una modifica della proposta che
affiderebbe la competenza territoriale al giudice del luogo di residenza del querelante
in caso di azione promossa contro un sito online. «Per il sindacato dei
giornalisti – spiegano Lorusso e Giulietti – si tratta di una norma pericolosa
che va cambiata prevedendo la competenza del tribunale del luogo in cui è
registrata la testata».
I vertici della Fnsi, infine, hanno chiesto un incontro con la presidente della
commissione Antimafia, onorevole Rosy Bindi, «per valutare tutte le possibili
iniziative, a partire da quelle legislative, a tutela dei cronisti minacciati».