"Gli interventi dei Commissari e dei relatori, ognuno nella propria specificità, non fanno che confermare le gravi preoccupazioni e le linee di azione che l'Associazione che io rappresento ha focalizzato da tempo – così il presidente dell’AdEPP, Andrea Camporese all’uscita dalla conferenza. - Sentire Paesi con fondamentali economici molto più forti del nostro e gli stessi Commissari europei chiedere a gran voce politiche di accesso al lavoro e al credito, di protezione, di fiscalità di vantaggio non fa che rafforzare l'idea che la previdenza nella società della globalizzazione è molto più che un calcolo matematico. Un sistema giustamente in equilibrio serve a ben poco se non garantisce dignità alle persone.
I nostri giovani professionisti, che hanno subito un danno generazionale rilevante in un mercato del lavoro in ginocchio e senza alcuna protezione dallo Stato, vanno ricompensati con politiche specifiche, innovative, determinate”.
“Non a caso il Commissario Andor nel suo intervento ha sottolineato il dato preoccupante sulla disoccupazione giovanile e i bassi livelli di occupazione femminile, puntando il dito contro l’Italia, insistendo affinché ad aumenti di produttività corrispondano aumenti dei salari. – continua il presidente Camporese riprendendo quanto denunciato dal Commissario Laszlo Andor. – “Il problema delle pensioni non è tanto attuale quanto futuro, ha detto Landor, infatti l'Italia con un mercato del lavoro debole, con un tardivo ingresso dei giovani nel mercato del lavoro e con carriere lunghe piene di rischi biologici e professionali, rischia di riconoscere le pensioni meno adeguate del resto dell’Europa. Questo è un rischio anche per i liberi professionisti che iniziano a guadagnare tardi e che sono stati colpiti gravemente dalla crisi economica”.
“Gli Enti privatizzati hanno aumentato la protezione di welfare di oltre 200 milioni di euro in tre anni – conclude Camporese- L'AdEPP sta lavorando sui fondi europei con le Regioni per sostenere, attraverso politiche per lo start up, il credito e la formazione, l'avvio e il rafforzamento dell'attività professionale. Per questo abbiamo chiesto al Ministro del lavoro, Giuliano Poletti, di dedicare, durante il semestre di Presidenza italiano dell'UE, un momento di riflessione sul lavoro autonomo, sulla crisi e sul welfare da costruire per i professionisti e il lavoro autonomo. Adeguatezza e sostenibilità previdenziale richiedono quanto mai oggi adeguatezza e sostenibilità economica e retributiva."