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Giornalisti 19 Feb 2015

Laura Boldrini, ricordiamo il servizio prezioso dei giornalisti dal 2005 ben 720 hanno perso la vita durante il proprio lavoro

"Vorrei ricordare anche tutti quei giornalisti che a casa non sono più tornati e ci tengo a farlo anche perché, avendo per tanti anni lavorato spesso a loro fianco nei luoghi di conflitto, so bene quanto sia difficile per questi professionisti muoversi ed operare nelle regioni devastate dalla guerra; quanto gravi siano i rischi e i pericoli che troppo spesso si trovano a dover affrontare". Lo ha sottolineato la presidente della Camera, Laura Boldrini, nella Sala della Regina a Montecitorio in occasione della presentazione del volume 'Il mese più lungo. Dal sequestro Sgrena all'omicidio Calipari'.

"Vorrei ricordare anche tutti quei giornalisti che a casa non sono più tornati e ci tengo a farlo anche perché, avendo per tanti anni lavorato spesso a loro fianco nei luoghi di conflitto, so bene quanto sia difficile per questi professionisti muoversi ed operare nelle regioni devastate dalla guerra; quanto gravi siano i rischi e i pericoli che troppo spesso si trovano a dover affrontare". Lo ha sottolineato la presidente della Camera, Laura Boldrini, nella Sala della Regina a Montecitorio in occasione della presentazione del volume 'Il mese più lungo. Dal sequestro Sgrena all'omicidio Calipari'.

"Secondo il recente Rapporto Annuale di Reporters sans frontieres - ha proseguito Boldrini - dal 2005 sono ben 720 i giornalisti che hanno perso la vita mentre svolgevano il proprio lavoro. Nel 2014 ne sono stati uccisi 66 e 119 sequestrati; 1846 sono stati i casi evidenti di giornalisti vittime di minacce e di intimidazioni. Sono questi i dati sconfortanti che - insieme al recente attentato alla sede del giornale francese Charlie Hebdo, dove ben 8 giornalisti sono stati uccisi dalla furia del terrorismo islamico - danno la misura di quanto possa essere alto il prezzo per svolgere il lavoro dell'informazione. Un servizio prezioso ed irrinunciabile per la comprensione degli eventi del mondo attuale".
"Il pensiero rivolto agli operatori del'informazione - conclude - si aggiunge alla gratitudine che tutti portiamo per i nostri militari impegnati nelle missioni militari all'estero e che tanti, troppi, lutti hanno anch'essi dovuto subire. Basti ricordare, parlando dell'Iraq, l'attentato di Nassiriya del Novembre 2003  in cui furono uccise 28 persone, tra le quali 19 italiani. E, lasciatemi aggiungere, altrettanto importante è il lavoro degli operatori umanitari delle Nazioni Unite e delle Ong, anch'essi spesso vittime di violenza". (ROMA, 19 FEBBRAIO - AGI)

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