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Fnsi 14 Ott 2004

L’attacco Statunitense al diritto giornalistico di proteggere le fonti è contrario al primo emendamento

L’attacco Statunitense al diritto giornalistico di proteggere le fonti è contrario al primo emendamento

L’attacco Statunitense
al diritto giornalistico
di proteggere le fonti
è contrario al primo emendamento

L’International Federation of Journalists (IFJ) ha accusato le autorità Statunitensi di aver violato uno dei principi cardine di uno stato democratico, obbligando i giornalisti a rivelare l’identità delle loro fonti. “Il primo emendamento è il punto di riferimento per la libertà di espressione”, ha dichiarato Aidan White, segretario generale dell’IFJ. “Tuttavia questo principio è messo sotto accusa quando i giornalisti trattano nei loro articoli argomenti scomodi”. L’IFJ sta appoggiando il reporter del New York Times, Judith Miller, la quale è stata processata per essersi rifiutata di rivelare la fonte di alcune informazioni sulle attività della Casa Bianca. La storia non è mai stata pubblicata. L’investigazione è cominciata dopo che, nel Luglio dello scorso anno, è stata rivelata l’identità di un agente della CIA sottocopertura, Valerie Plame. Gli articoli pubblicati citavano come fonti due funzionari statali. Tale rivelazione è stata vista da molti come un attacco politico nei confronti del marito della Plame, un ex ambasciatore Statunitense. Il suo nome sarebbe stato rivelato solo dopo che suo marito ha pubblicamente criticato l’affermazione dell’amministrazione Bush secondo la quale l’Iraq avrebbe tentato di acquistare dal Niger uranio per fabbricare armi nucleari. Rivelare il nome di un agente della CIA è ritenuto un reato e per questo due giornalisti, Mattew Cooper e Tim Russert sono stati chiamati a testimoniare circa una conversazione che loro avrebbero avuto con alcuni funzionari di governo. Adesso è il turno di Judith Miller, dovrà far fronte ad una pena detentiva o ad una pesante sanzione per essersi rifiutata di testimoniare dopo che il giudice Thomas Hogan ha respinto la sua opposizione durante l’udienza dello scorso giovedì. Questo è uno dei tanti casi di azioni legali contro i giornalisti che hanno fatto nascere una campagna nazionale, sostenuta da attivisti e da giornalisti, guidati da The Newspaper Guild-CWA, affiliato dell’IFJ. Traduzione di Anja Gepponi per Informazione senza frontiere

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