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Fnsi 04 Dic 2004

L'assemblea dell'Associated Press Italia è pronta allo sciopero dopo il licenziamento di un fotoreporter precario della redazione di Milano

L'assemblea dell'Associated Press Italia è pronta allo sciopero dopo il licenziamento di un fotoreporter precario della redazione di Milano

L'assemblea dell'Associated Press Italia è pronta allo sciopero dopo il licenziamento di un fotoreporter precario della redazione di Milano

I redattori dell'Associated Press Italia sono pronti allo sciopero per difendere un collega fotogiornalista licenziato senza alcun motivo dalla redazione staccata di Milano dove da anni lavora a tempo pieno in condizioni di precariato al di fuori del Contratto nazionale di lavoro giornalistico. Questo quanto annunciato senza mezzi termini in un comunicato del Cdr di The Associated Press Italia Photo Communication S.r.l. diramato al termine di un'assemblea del personale giornalistico. Nel documento è stata anche denunciata l'illegalità degli accordi stipulati con altri tre fotogiornalisti che lavorano alle dipendenze dell'agenzia. Il collega al centro della presa di posizione dei redattori AP da anni lavora a tempo pieno nella redazione milanese dell'agenzia con un rapporto di lavoro mascherato da prestazioni di lavoro autonomo che qualche giorno fa non gli è più stato rinnovato. Dopo la decisione di Cdr e redattori Ap, l'Associazione stampa romana e l'Alg hanno assicurato solidarietà e appoggio totale con comunicati che sono stati diramati a tutti gli organismi istituzionali della categoria. Questa disponibilità ha trovato immediatamente riscontri oggettivi anche nei fatti: proprio oggi il Cdr AP, supportato da un esponente del sindacato romano, ha avuto un primo incontro con il capo del servizio fotografico dell'Associated Press per Europa, Africa e Medio Oriente, Dimitri Messinis. Per ora niente di concreto, ma comunque è stato ottenuto l'impegno per un piano progressivo di assunzioni. I fotogiornalisti che lavorano per AP Italia con caratteristiche di lavoro subordinato sono 13 e molti alternano ruoli di fotoreporter con quelli di photoeditor. Tra loro quattro non sono assunti con il contratto nazionale di lavoro previsto per i giornalisti. Prendendo atto dell'impegno del Cdr AP Italia e della solidarietà dimostrata nel concreto dai redattori dell'agenzia, il direttivo del Gsgiv dell'Alg si augura che questa esemplare sensibilità nella difesa dei diritti di chi si occupa di informazione visiva trovi riscontro anche nelle redazioni e negli organismi sindacali di base di tutte le altre entità giornalistiche italiane: dalle agenzie di stampa ai quotidiani, dai periodici ai siti internet. E' infatti dato indiscutibilmente da scandalo - sottolineiamo "da scandalo" - che in tutta l'infinita galassia del giornalismo italiano il numero dei fotogiornalisti assunti con il Contratto nazionale di lavoro giornalistico non supera le venti unità. Un dato drammatico, più che per gli interessi di "bottega" della categoria, per il diritto dei cittadini ad un'informazione corretta e affrancata dal rischio che chi produce nella schiavitù del dover vendere per sopravvivere non è sempre votato alle "santità" di mettere in primo piano il diritto del lettore ad un'informazione corretta rigorosamente in regola con le norme della deontologia professionale.

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