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Uffici Stampa 07 Nov 2007

La Rsu dell'Inps scrive al Ministro Damiano

Egregio Sig. Ministro, la risposta, che la S.V. ha fornito sulla base delle “notizie acquisite presso l’Inps”, all’interrogazione parlamentare a risposta immediata, presentata dall’On.le Leoluca Orlando nella seduta n. 229 del 23 ottobre u.s. n. 3/01376 e discussa in data 24 ottobre 2007, contiene una serie d’informazioni che meriterebbe una Sua più attenta valutazione.

Egregio Sig. Ministro,
la risposta, che la S.V. ha fornito sulla base delle “notizie acquisite presso l’Inps”, all’interrogazione parlamentare a risposta immediata, presentata dall’On.le Leoluca Orlando nella seduta n. 229 del 23 ottobre u.s. n. 3/01376 e discussa in data 24 ottobre 2007, contiene una serie d’informazioni che meriterebbe una Sua più attenta valutazione.

In proposito, la scrivente RSU di Direzione generale è disponibile, qualora Lei lo ritenga opportuno, a offrirLe, nei modi e nei tempi che riterrà opportuno, la propria collaborazione. In questa sede, invece, avverte l’obbligo di portare alla Sua diretta conoscenza alcuni elementi destinati a dimostrare l’infondatezza dei dati forniti dalla Direzione Generale dell’Ente a base della notizia da Lei riferita sull’inesistenza del Comitato di redazione dei giornalisti della Direzione generale Inps. In tal senso chiarisce che: 1) il Comitato di redazione della D.G. Inps è stato costituito in data 29 marzo 2004 alla presenza di dirigenti nazionali e territoriali del sindacato di categoria. Il giorno successivo n’è stata data comunicazione al Direttore Centrale Sviluppo e Gestione delle Risorse Umane e al Dirigente responsabile della Struttura Comunicazione e Relazioni esterne. Si ricorda, come Le è noto, che non occorre riconoscimento del datore di lavoro per affermare il carattere sindacale di un’associazione e della sua attività poiché esso è tale per il solo fatto dell’avvenuta e documentata istituzione o della sua attestata adesione ad altra esistente; 2) ai componenti del predetto Comitato e a tutti i colleghi giornalisti operanti all’interno dell’Ufficio stampa dell’Inps (istituito in data 9 agosto 1965 e la cui attività è stata regolamentata con apposite e successive circolari d’attuazione fra le quali si ricordano: circolare n. 5849 U.S. del 10 giugno 1969; circolare n. 32503 U.S. del 10 marzo 1966 e circolare n. 771-Rg/214 del 18 ottobre 1984; è stata riconosciuta e attestata l’attività di stampa e informazione da parte dei dirigenti dell’Ente ed è sempre stata rimborsata agli stessi la quota relativa all’iscrizione all’albo professionale; 3) il predetto Comitato di redazione, terminale della Federazione Nazionale della Stampa Italiana, con separata nota datata 14 dicembre 2004 indirizzata al Direttore Generale, al Direttore Centrale Sviluppo e Gestione delle risorse Umane e al Direttore Generale dell’INPGI aveva inutilmente richiesto un “incontro urgente per discutere i problemi inerenti l’applicazione della Legge n. 150/2000 sull’attività di informazione e comunicazione degli enti pubblici, nonché della Legge n. 388/2000 per il trasferimento della loro posizione previdenziale all’INPGI; 4) il Responsabile della Struttura Relazioni Esterne non riconoscendo la funzione giornalistica svolta dai lavoratori della Struttura ha determinato la giusta reazione degli interessati, costringendoli a rivolgersi anche alle competenti Autorità per il riconoscimento della loro professionalità e il conseguente diritto ad essere iscritti presso l’INPGI (vedi sentenza del Tribunale di Roma Sezione lavoro III^ I° n. 219433/07 Maiella contro INPS). Sulla stessa materia sono stati esperiti ulteriori ricorsi avverso la posizione dell’Istituto che nega inopportunamente tale possibilità; 5) il 13 dicembre 2005 due componenti del Cdr, sulla base di una inspiegabile “proposta d’implementazione organizzativa” sono stati trasferiti ad altra struttura da quella dove operavano da anni determinando un grave nocumento della loro professionalità e grandi difficoltà per l’esercizio della rappresentanza sindacale da loro ricoperta. In seguito a tale trasferimento si è assistito alla pratica distruzione di quanto dagli stessi costruito in tema di relazioni esterne sia con la rivista “Sistema Previdenza”, di cui erano redattori, che con la rivista di “Medicina legale e previdenziale” assegnata al team di cui facevano parte, pubblicazioni successivamente lasciate decadere secondo l’art.7 della legge 47/48; 6) in seguito a tale trasferimento la FNSI, congiuntamente all’Associazione Stampa Romana, ha chiesto e ottenuto un incontro con i vertici dell’Istituto. L’incontro è avvenuto il 9 febbraio 2006 presso la sede dell’A.S.R con il Capo del personale nel corso del quale lo stesso si è formalmente impegnato a garantire che il trasferimento non avrebbe comportato alcun pregiudizio per le aspettative professionali dei diretti interessati circa l’applicazione della legge 150/2000; 7) i componenti del Cdr hanno contrastato, con denunce all’opinione pubblica e ai livelli parlamentari e governativi, - avvalendosi anche del pieno appoggio della scrivente RSU e delle OO.SS. Nazionali – il loro trasferimento come parte di un disegno volto a smantellare quanto di apprezzabile era stato fatto nel settore della comunicazione nell’Inps attraverso l’impiego di risorse interne competenti e preparate con innumerevoli specifici corsi di formazione disposti in passato. Nel corso degli ultimi quattro anni, in virtù di una strategia comunicativa mai discussa con le strutture sindacali si è assistito all’eliminazione di prodotti di grande valore quali: il “Giornale dell’Inps”, “Inps & Aziende” la “Rassegna Stampa Estera”, l’”Informazione Previdenziale”, le due prestigiose riviste ufficiali dell’Ente quali “Sistema Previdenza”e “Medicina legale e Previdenziale”, tutti strumenti apprezzati nel panorama delle pubblicazioni specialistiche; 8) malgrado la legittimità delle pronunce i tre componenti il Cdr sono stati sottoposti a un procedimento disciplinare che si è concluso con la sospensione per 5 giorni dal servizio con privazione della retribuzione. Un provvedimento, questo, che oltre a ledere in modo grave prerogative sindacali previste dalla Costituzione, ha generato una sorprendente reazione del personale di D.G. Inps che hanno espresso piena solidarietà verso i colleghi, firmando un appello per il ritiro del provvedimento in assenza del quale verrebbe compromesso il rapporto di fiducia tra il vertice dell’Ente e gli stessi lavoratori. Si è disegnato, dunque, un incerto destino nei rapporti fra l’Amministrazione e i propri dipendenti, soprattutto con quei lavoratori addetti alla comunicazione per i quali, ancorché iscritti alla FNSI, questa RSU ritiene di doverne rappresentare gli interessi e tutelare i diritti ed evitare che nel negarli l’Istituto abbia ricadute negative sulla propria immagine. Si riserva, infine di presentare un’informativa sulle notizie forniteLe dall’Inps relative alla politica seguita dal Dirigente responsabile della Struttura Comunicazione e Relazioni esterne tesa, come sostiene la Direzione generale, a privilegiare la “riqualificazione delle professionalità e del lavoro interno, anche con l’obiettivo di ottimizzare l’impiego delle risorse finanziarie a ciò destinate”. Grati per l’attenzione che vorrà riservare alla presente nota si resta a Sua completa disposizione per ogni eventuale chiarimento e/o approfondimento. Cordiali saluti. LA R.S.U. di D.G.

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