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Fnsi 25 Giu 2008

La relazione di Giovanni Rossi al Consiglio nazionale: "Si apre una fase cruciale per il rinnovo contrattuale"

Care colleghe, cari colleghi, permettetemi di unire ai vostri i miei auguri di pronta guarigione al segretario generale, Franco Siddi, che, siamo certi, sarebbe con noi se solo le sue condizioni, pur nella malattia, glielo consentissero. Un messaggio di saluto al CN: tra 3-4 giorni, ritornerà in campo.

Care colleghe, cari colleghi, permettetemi di unire ai vostri i miei auguri di pronta guarigione al segretario generale, Franco Siddi, che, siamo certi, sarebbe con noi se solo le sue condizioni, pur nella malattia, glielo consentissero. Un messaggio di saluto al CN: tra 3-4 giorni, ritornerà in campo.

RELAZIONE DI GIOVANNI ROSSI, SEGRETARIO GENERALE AGGIUNTO, ALLA RIUNIONE DEL CONSIGLIO NAZIONALE DELLA FNSI DI MERCOLEDI 25 GIUGNO 2008. Oggi sono indegnamente chiamato a sostituirlo nello svolgere la relazione sulla politica sindacale e le iniziative della Federazione della stampa. I CONTRATTI Non posso non cominciare con le questioni contrattuali, e tra queste con quelle che riguardano la trattativa contrattuale in atto con la Federazione italiana editori giornali (Fieg). Per il rinnovo di questo contratto si apre un mese cruciale nel corso del quale sarà fatto ogni tentativo per concludere la fase istruttoria di tutte le ipotesi in campo per attuare un accettabile aggiornamento normativo. Con la Fieg, infatti, c’è l’intesa a completare il confronto e l’analisi delle rispettive posizioni di merito, anche attraverso la definizione di specifiche proposte che intervengono sulla riscrittura dell’articolato del testo contrattuale. Sinora le due delegazioni (per la Fnsi ci siamo, al momento, attestati sul livello della segreteria) hanno compiuto un ampio approfondimento sui temi dell’innovazione nel campo della multimedialità, dei contratti a termine e, più in generale, della situazione occupazionale, dell’organizzazione delle testate giornalistiche. Nei giorni scorsi era previsto un ulteriore incontro per tentare una possibile integrazione dei testi predisposti dalle due parti, ma problemi di salute del capo della delegazione della Fieg, Alberto Donati, hanno imposto un rinvio. Al momento non è ipotizzabile un incontro prima di lunedì 7 luglio poiché la nostra controparte entra in una fase di rinnovo dei suoi vertici che sarà completata entro sabato 5 luglio con la conferma o il cambio della Presidenza e la eventuale ridefinizione della delegazione trattante. Le voci si rincorrono, mi pare inutile, in questa sede, riprenderle. Dopo questo passaggio, che definirei istituzionale, l’intesa è quella di approfondire il confronto. Nel dettaglio chiedo ai colleghi della segreteria nazionale di integrare, se lo riterranno opportuno, questa relazione. Nel merito del confronto con la Fieg voglio aggiungere ancora alcune precisazioni. Come metodo generale ora stiamo procedendo ad una istruttoria generalizzata almeno delle principali tematiche contrattuali pendenti tra le parti. Una volta completata l’istruttoria cercheremo di definire i punti sui quali sono completabili dei testi chiari che non si prestino ad interpretazioni discutibili per non dire opposte tra le parti, come spesso accade in testi definiti da parti sociali. L’obiettivo, lo ripeto, è quello di completare entro luglio il quadro dei testi contrattuali. In particolare sull’articolo 1 stiamo tentando di concordare una riscrittura sulla base della multimedialità salvaguardando autonomia professionale e qualità della produzione giornalistica, superando l’allegato N rispetto al quale gli editori hanno fatto un passo indietro: dopo un’iniziale condivisione dell’ipotesi di un suo superamento sono tornati a sostenerne il mantenimento, cosa che non ci trova assolutamente d’accordo. Per ciò che riguarda i tempi determinati ed il precariato in generale, la delegazione della Fnsi si è mossa in una logica di inversione dello sviluppo di tale fenomeno e di almeno tendenziale assorbimento nel lavoro stabilizzato, forte dell’esperienza fatta con l’accordo Rai. Dalla nostra controparte è venuto un rilancio del lavoro in somministrazione con un recupero di questa fattispecie della legge Biagi e l’invenzione di ipotesi di service interni rispetto ai quali ribadiamo la nostra contrarietà, come ad ogni ipotesi di ulteriore liberalizzazione dell’uso di figure di lavoro precario già oggi previste dalla legge. Un’altra questione che ci troviamo di fronte è quella della licenziabilità delle figure professionali più alte, da caporedattore in su. Da parte nostra si può semmai parlare di reversibilità della funzione. Ma deve essere chiaro agli editori che qualsiasi fosse l’intesa, poiché essa non può riguardare il passato, ma il futuro, non può essere accettata un’idea che punta palesemente a “liberare” (dal loro punto di vista) figure apicali attuali che pensano di rottamare anche per questa via. Sullo sfondo, ha da essere chiaro, resta la questione degli scatti non ancora entrata nel confronto, ma che c’è e, forse, può essere disinnescata proprio dal percorso intrapreso. Ricordo che mercoledì 9 luglio, alle ore 10.30, in questa sala riuniremo la Commissione che si occupa del contratto con la Fieg. Occorre che il notevole sforzo che questa Federazione sta mettendo nel confronto con la Fieg non ci distolga dall’impegno su altri terreni contrattuali. In primo luogo, l’avvio e l’approfondimento del confronto con gli imprenditori radiotelevisivi di ambito locale rappresentati da Aeranti-Corallo con i quali è ipotizzato un incontro per il pomeriggio di giovedì 3 luglio. Si tratta di una trattativa importante visto il tentativo di qualche impresa o gruppo di imprese di utilizzare questo contratto come una clava contro l’applicazione del contratto principale (vedi il caso di Mediacoop) e la contemporaneità di questa trattativa con quella Fieg. Del caso Mediacoop potrà parlare più nel dettaglio il Presidente Roberto Natale che ieri ha partecipato ad un convegno di questa associazione che rappresenta le aziende editoriali cooperative. Quello che voglio dire in questa relazione è che il minacciato passaggio delle imprese della carta stampata aderenti a Mediacoop, e nelle quali è prevalente la figura del socio-lavoratore, al contratto Aeranti-Corallo è una vera e propria inaccettabile provocazione a cui va risposto con fermezza confermando, nel contempo, la disponibilità a discutere i problemi che Mediacoop intende sottoporci, ma dopo avere definito il nuovo testo del contratto Fnsi-Fieg. Lo abbiamo detto e ribadito più volte ai nostri interlocutori. Altro fronte sul quale occorre ribadire il nostro fermo impegno è quello della trattativa per la definizione del profilo professionale degli addetti stampa della Pubblica amministrazione. Dai sindacati confederali del pubblico impiego vengono, finalmente, segnali positivi: c’è un testo che può essere una base per definire i principi partendo dai quali si può avviare la trattativa con l’Aran definendo, al contempo, una delegazione unitaria. Di questa possibilità dovremo discutere in segreteria nazionale e nel Dipartimento Uffici stampa che ormai potremo convocare viste le opzioni fatte dai colleghi del Consiglio e che per quanto mi riguarda considererei acquisiste. Fipeg-Uspi ferita aperta nel rapporto con i confederali. Non rinchiuso nel Piemonte e parte Lombardia. LA VICENDA INTERCETTAZIONI Vi sono temi, ovviamente, rispetto ai quali occorre costruire una alleanza con gli editori (non solo gli associati Fieg) anche solo parziale se non può essere totale. Mi riferisco, in particolare, alla pesante questione relativa alle future norme che regolamenteranno l’uso delle intercettazioni e che appesantiscono le sanzioni nei confronti dei giornalisti. Oramai è sempre più chiaro che queste norme sono pensate non tanto per tutelare il semplice cittadino, ma come forma di autotutela dei potenti. Fatta salva la riflessione critica necessaria rispetto ad esagezioni e superficialità imputabili anche alla nostra categoria resta il fatto che qui si colpisce oltre al diritto dei giornalisti ad informare, quello dei cittadini ad essere informati. La Giunta della Fnsi, nella sua ultima riunione, ha deciso un percorso di iniziative che prevede il coinvolgimento dei direttori, di giuristi e di magistrati, nonché incontri con i gruppi parlamentari al fine di sollecitare modifiche alle ipotesi di normativa in campo. Tutte iniziative che dovrebbero essere diffuse anche nel territorio, attraverso il protagonismo delle Associazioni regionali di stampa. La Giunta si è riservata di proclamare lo sciopero nel momento in cui sarà noto il testo che non ci risulta neppure ancora depositato e come forma di lotta forte a cui giungere avendo esperito il percorso che ho appena indicato. Il tema della riforma della legge dell’editoria è altra questione sulla quale siamo impegnati. Il Sindacato dei giornalisti ritiene che sia arrivato ormai il tempo di passare ai fatti, con un progetto veramente riformatore, che faccia pulizia delle operazioni imprenditoriali poco trasparenti e legate esclusivamente all’ottenimento del contributo pubblico. Occorre che criterio fondamentale per ricevere il contributo pubblico sia il rispetto delle norme contrattuali. Con gli editori, non solo con quelli Fieg, occorre puntare ad una riforma globale degli ammortizzatori sociali che non possono più essere messi in carico all’Inpgi, ma che debbono poter contare sul contributo della fiscalità generale, come hanno riconosciuto anche esponenti del governo in colloqui con il nostro segretario generale. Incontri nel corso dei quali si è discusso anche di altre questioni come l’intesa intercorsa con il precedente governo in tema di lavoro autonomo ed un suo possibile ripescaggio. Contemporaneamente, la Fnsi sta cercando di tenere fede agli impegni assunti al congresso. Mi riferisco, in particolare, alla questione della formazione rispetto alla quale si è sviluppata una rete di iniziative rivolte ai gruppi dirigenti locali ed ai Cdr di cui ci sarà un’ulteriore puntata domani a Roma ed il 10 luglio a Napoli. In autunno cercheremo di dar luogo ad un seminario sulla legge 150 che non si è potuto realizzare entro giugno come si sarebbe voluto per problemi nel coinvolgimento del prof. Franco Carinci sul quale avevamo puntato come docente. C’è tanta carne al fuoco. Si tratta di impegni ed iniziative tutte importanti e necessarie che ho voluto sommariamente riprendere. Ribadisco qui che il gruppo dirigente nazionale, tutto, è a disposizione per essere presente ovunque i colleghi delle Ars riterranno di voler svolgere iniziative tese ad informare e sensibilizzare i colleghi e su temi come quello delle intercettazioni riuscendo a coinvolgere altri significativi pezzi della società, del mondo politico e sindacale.

@fnsisocial

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