La redazione di Urban
licenziata in blocco
sarà sostituita da un service
Ma gli editori del primo
free magazine italiano non si fanno vedere
URBAN: GLI EDITORI COME NON LI AVETE MAI VISTI La mattina del 12 maggio 2004, appena arrivati in redazione, i lavoratori di Urban, il primo free magazine italiano, hanno trovato una bella sorpresa: lettere di licenziamento – immediato e in tronco – per tutti. Direttore, caporedattore e redattrice, art director e grafica, segretaria di redazione, tutti a spasso su due piedi, con una letterina alquanto peregrina. Titolo: “Licenziamento per giustificato motivo oggettivo”. Una formula probabilmente inventata lì per lì per dire: “Ci vediamo a questo punto costretti a terminare l’attività di tutta la redazione, vista la necessità di razionalizzare la struttura dei costi rispetto ai ricavi che si sono potuti ottenere sin ora”. Nessun accenno alla cessazione delle pubblicazioni o alla chiusura del giornale: si chiude “soltanto” la redazione, il che lascia intendere tra le righe l’intenzione di riprendere le pubblicazioni con mano d’opera più conveniente. Molto sospetta la scelta dei tempi: il numero di Urban previsto per il mese di giugno aveva già venduto (a detta della concessionaria di Pubblicità Johnson Adv) oltre 40 pagine, punto più alto di raccolta pubblicitaria toccato dal magazine nei suoi tre anni e 28 numeri di vita. Gli editori, nella persona del presidente Ivan Veronese, hanno comunicato una perdita operativa. La redazione, del resto, nei suoi tre anni di attività non ha mai avuto il bene di conoscere i reali dati economici dell’azienda, non ha mai visto un bilancio. Ora, si attende di vedere cosa sarà il nuovo Urban pubblicamente annunciato dall’editore, realizzato con un service per due numeri e poi con una redazione “leggera” (senza giornalisti?) a sostituire la redazione licenziata. Il primo atto della “razionalizzazione”, comunque, è stato l’azzeramento di sei posti di lavoro regolari. Niente male come battesimo. I lavoratori di Urban licenziati, che sono già in contatto con le strutture regionali e nazionali del sindacato e con gli uffici legali, si riservano, naturalmente, di agire in ogni sede opportuna per tutelare i propri diritti. L’EX REDAZIONE DI URBAN Milano, 14 maggio 2004