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Giudiziaria 17 Mar 2008

La procura di Latina inquisisce il direttore di un portale internet per aver pubblicato una sentenza del Tribunale del riesame Protesta dell'Unci e del Sindacato cronisti romani

L'Unione nazionale cronisti italiani e il Sindacato cronisti romani, in una nota, denunciano un ennesimo attacco della magistratura alla libertà di informazione avvenuto a Latina. Unci e Scr affermano che ''il livello di allarme per la difesa di uno dei valori fondanti della democrazia è elevato''.

L'Unione nazionale cronisti italiani e il Sindacato cronisti romani, in una nota, denunciano un ennesimo attacco della magistratura alla libertà di informazione avvenuto a Latina. Unci e Scr affermano che ''il livello di allarme per la difesa di uno dei valori fondanti della democrazia è elevato''.

Nel comunicato si riferisce che la Procura di Latina ha aperto un'inchiesta contro Franco Matricardi, direttore di un portale internet, per violazione del segreto di indagine su un episodio di stupro e rapina, avendo pubblicato l'ordinanza del tribunale del riesame (regolarmente depositata in cancelleria e, quindi, di dominio pubblico) sull'innocenza dei presunti responsabili, peraltro confermata dal successivo processo. L'Unci denuncia che ''l'attacco al diritto-dovere di cronaca è ormai divenuto sistematico, e nella maggior parte dei casi non solo è privo di giustificazioni, ma in aperto e palese contrasto con la lettera e la sostanza del codice di procedura penale, delle sentenze della Corte di Strasburgo, della Costituzione e delle leggi''. Da Venezia ad Ancona, da Perugia a Latina, da Palermo a Genova, per parlare solo degli ultimi mesi, i Pm - sottolinea l'Unione Cronisti, ''sono entrati, contemporaneamente e, sembra, in modo coordinato, in azione contro i cronisti, il diritto di cronaca e la libera informazione al servizio dell'opinione pubblica''. ''Davanti a questa offensiva, che non trova precedenti nella storia democratica del paese - conclude la nota - l'Unci annuncia di aver deciso di comporre un ''Bestiario'' con i casi più gravi: un dossier da inviare al Presidente del Csm'. (ANSA)

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