C'è in Italia un'emergenza informazione. Che non è soltanto emergenza occupazionale, ma anche e soprattutto emergenza democratica. Senza un'informazione di qualità, infatti, il rischio di tenuta delle istituzioni della democrazia liberale è altissimo. Da tempo la politica ha voltato le spalle all'informazione: il tema è completamente assente dalla campagna elettorale in corso.
Niente di nuovo, considerato che anche nella legislatura appena conclusa le forze politiche, in modo trasversale agli schieramenti, hanno fatto in modo che nessun provvedimento di riforma strutturale dell'editoria, a cominciare da una nuova legge di sistema, fosse messo a punto.
Il silenzio assordante dei partiti e dei singoli candidati alle elezioni del 25 settembre prossimo su temi cruciali come la tenuta del mercato del lavoro, il rilancio dell'occupazione e il contrasto al precariato, la difesa della libertà di espressione e del diritto di cronaca, sempre più minacciati da violenze, atti intimidatori, azioni giudiziarie temerarie e norme di legge restrittive, non è più accettabile.
Per questo saranno necessarie azioni mirate di sensibilizzazione e di mobilitazione per indurre il nuovo governo e il nuovo parlamento a cambiare approccio nei confronti di quello che è un settore vitale per la democrazia.
Come primo atto la Federazione nazionale della Stampa italiana, insieme con l'Ordine dei giornalisti e gli altri enti della categoria, illustrerà nel corso di una conferenza stampa le questioni che fin da ora saranno sottoposte al prossimo governo e al prossimo parlamento.
L'appuntamento è per mercoledì 14 settembre alle ore 15.30 nella sede della Federazione nazionale della Stampa italiana, in corso Vittorio Emanuele II 349, a Roma e in streaming sulla pagina Facebook della Fnsi.