“Quello della libertà per la Rai è un dovere e il pluralismo, unito all’autonomia dell’espressione professionale di chi fa informazione, ne è una missione. Se vengono meno questi elementi, viene meno la funzione di un’azienda che deve rispondere a diritti primari di conoscenza e sapere dei cittadini. Le preoccupazioni dell’Usigrai sul possibile blocco della tutela legale ai giornalisti del servizio pubblico sono condivise totalmente dalla Fnsi.
Peraltro, in un quadro in cui non si manifesta una chiara discontinuità nei processi di organizzazione editoriale e di assegnazione degli spazi di informazione secondo criteri veramente rispettosi di tutti i valori e di tutte le esperienze in campo, anche le notizie che arrivano dalla Rai sulla possibile tornata di nomine non paiono affatto rassicuranti.
In questa situazione, per la Fnsi cambiare non può significare ignorare né cancellare ciò che funziona. Soprattutto non si può continuare a ignorare quanti fanno il loro dovere per tenere alta la bandiera dell’informazione senza padrini. Prima di andare avanti pericolosamente è necessario intendersi su quali siano i capisaldi che un’impresa editoriale deve garantire per l’autonomia dell’informazione. E sulle nomine, prima di procedere forse è il caso di valutare tutti i migliori curricula disponibili e di considerare attentamente tutte le energie professionali inopinatamente messe sotto schiaffo e spesso impedite di fare il loro lavoro, senza che perciò ci fosse giustificato motivo.
Altro che tutela legale da negare! Qui il rischio è di pagare danni ingiustamente creati o ancora provocabili per scelte non chiare, dando per scontato che tanto, per chi decide, la tutela legale ci sarà. Ma cosi le cose non possono funzionare”.
RAI: USIGRAI, PRONTI A SCIOPERO SE STOP A TUTELA LEGALE
''Privare della tutela legale i dipendenti di un'azienda editoriale vuol dire spingere i giornalisti a mantenere un atteggiamento asservito ai poteri.
Non è questa la missione del servizio pubblico radiotelevisivo.
Al cda, che il 20 luglio affronterà la questione, chiediamo di sostenere con coraggio e lungimiranza il lavoro di informazione ed inchiesta''. È quanto sottolinea in una nota l'esecutivo dell'Usigrai, sottolineando che ''lo sciopero sarebbe l'automatica conseguenza'' di un'eventuale cancellazione delle garanzie per i colleghi.
''Troppo spesso le minacce di denunce contro i giornalisti - continua l'esecutivo del sindacato dei giornalisti Rai - vengono usate come strumenti per imbavagliare preventivamente l'informazione. La prima azienda culturale del Paese non può fregiarsi degli onori di inchieste coraggiose senza condividerne anche i rischi. E i costi di una causa non possono essere lasciati ai dipendenti, neanche come anticipazioni''.
''Al cda torniamo a chiedere di garantire la libera informazione, con tutti gli strumenti, a partire dalla piena tutela legale, restando inteso, come già in precedenza evidenziato, che lo sciopero sarebbe l'automatica conseguenza della cancellazione di garanzie - conclude l'Usigrai - che la
Rai da sempre ha offerto e che tutte le aziende editoriali del mondo offrono ai propri giornalisti''. (ANSA)