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Editoria 14 Gen 2007

La fine dei giornali di carta, il New York Times chiuderà nel 2043

Philip Meyer, uno dei piu' seri e competenti studiosi dell'editoria americana, fa un'ipotesi: secondo le sue valutazioni l'ultima sgualcita copia su carta del New York Times sara' acquistata nel 2043. La crisi di vendite che affligge i quotidiani da venti anni lascia pensare che la previsione sia realistica, se non addirittura ottimistica. Il vero nemico dei giornali, quello che li sta inesorabilmente condannando a morte, e' la tecnologia

Philip Meyer, uno dei piu' seri e competenti studiosi dell'editoria americana, fa un'ipotesi: secondo le sue valutazioni l'ultima sgualcita copia su carta del New York Times sara' acquistata nel 2043. La crisi di vendite che affligge i quotidiani da venti anni lascia pensare che la previsione sia realistica, se non addirittura ottimistica. Il vero nemico dei giornali, quello che li sta inesorabilmente condannando a morte, e' la tecnologia

Per questa ragione imprese editoriali che in tutto il mondo hanno generato per secoli utili di bilancio, e contribuito in modo determinante a salvaguardare democrazia e valori civili, vedono minacciata la loro stessa sopravvivenza. Editori e giornalisti, racconta Sabadin, tendono ad attribuirsi reciprocamente la colpa. Ma la verita' e' un'altra: il tempo a disposizione delle persone e' diminuito, e ognuno di noi ha ormai la possibilita' di essere informato quando vuole, dove vuole e sui temi che preferisce, senza dovere per forza ricorrere alla lettura di un giornale. Le pagine web, le e-mail, la telefonia mobile, le tv tematiche riempiono costantemente le nostre giornate, senza lasciarci mai soli. Nel giro di qualche anno, dimostra questo libro, le nuove tecnologie di comunicazione avranno un impatto ancora piu' forte sui destini dei giornali di carta. In queste pagine, agili e ricche di informazioni, che arriveranno in libreria il 19 gennaio, Sabadin, che e' a 'La Stampa' dal 1979 e ne ha guidato per circa venti anni le pagine come caporedattore centrale e poi vicedirettore, accompagnandone anche le trasformazioni tecnologiche e grafiche, racconta come i quotidiani italiani, europei e americani abbiano cercato di reagire, spesso con successo, alla crisi e quali sono le opportunita' che le tecnologie stanno offrendo a molti di loro per creare un legame piu' solido e duraturo con i propri lettori. Come ha detto Rupert Murdoch, il piu' importante editore del mondo, il futuro propone due sole alternative: cambiare o morire. (ANSA)

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