CERCA
Cerca nelle notizie
Dal
Al
Cerca nel sito
Giudiziaria 04 Nov 2009

La Federazione Nazionale della Stampa Italiana e l’Associazione Lombarda dei Giornalisti: “Tobagi - Magosso: una sentenza inspiegabile”

“La sentenza sul caso Tobagi che conferma in appello la condanna del collega Renzo Magosso appare diametralmente opposta ai principi minimi del diritto di cronaca e della libertà di stampa. I nuovi elementi emersi in dibattimento mostrano una verità processuale ben diversa da quella sancita nel 1983.

“La sentenza sul caso Tobagi che conferma in appello la condanna del collega Renzo Magosso appare diametralmente opposta ai principi minimi del diritto di cronaca e della libertà di stampa. I nuovi elementi emersi in dibattimento mostrano una verità processuale ben diversa da quella sancita nel 1983.

In aula il Brigadiere dei CC Dario Covolo ha confermato che Magosso ha riportato esattamente le sue parole. Covolo ha dichiarato di avere riportato, sei mesi prima del delitto Tobagi, in una relazione, i nomi dei capi della formazione terroristica che poi lo hanno ucciso. Aspettiamo le motivazioni della condanna fiduciosi che la Cassazione saprà ristabilire la verità dei fatti”.

ATTENTATO TOBAGI, LA CORTE D'APPELLO DI MILANO CONFERMA LA CONDANNA NEI CONFRONTI DI UN CC E GIORNALISTI

La corte d'appello di Milano ha confermato la condanna di primo grado nei confronti dell'ex appuntato dei carabinieri Dario Covolo e l'ex direttore e un giornalista del settimanale 'Gente', per l'intervista pubblicata il 17 giugno 2004 in cui lo stesso Covolo aveva parlato di un presunto avvertimento ricevuto dall'Arma prima dell'omicidio del giornalista Walter Tobagi, ucciso dalla Brigata XXVII marzo il 28 maggio dell'80. L'accusa per i tre è diffamazione. I giudici d'appello, nel confermare la condanna 'simbolica' all'ex appuntato e al giornalista a 1000 euro di multa ciascuno e a 300 euro all'ex responsabile del settimanale, ha però, riformato la sentenza del Tribunale nella parte relativa ai risarcimenti a favore del generale dei carabinieri Alessandro Ruffino e della sorella del suo collega Umberto Bonaventura, morto qualche anno fa. La corte ha sostituito la liquidazione del danno con la condanna generica al risarcimento da definire in sede civile e ha assegnato al generale Ruffino una provvisionale di 75 mila euro e ai familiari di Bonaventura di 45 mila euro. I giudici di primo grado avevano stabilito un risarcimento diretto di 120 mila euro al primo e di 90 mila euro al secondo. Al centro della vicenda un articolo uscito sul settimanale intitolato ''Tobagi poteva essere salvato'' del giugno di cinque anni fa. Nell'intervista, Covolo, allora nome in codice 'Ciondolo', affermava di aver saputo da un informatore di un progetto di attentato a Tobagi, circa sei mesi prima che si verificasse l'esecuzione. ''Ne ho parlato al capitano Ruffino - aveva affermato - e, quando tornò da una trasferta a Roma, al capitano Bonaventura. Mi venne ordinato di scrivere un rapporto anonimo... mi aspettavo di entrare in azione da un momento all'altro. Invece venni trasferito a Palazzo di Giustizia a fare intercettazioni telefoniche. Non ero d'accordo, ho dovuto ubbidire''. (ANSA)

@fnsisocial

Articoli correlati