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Internazionale 20 Feb 2007

La Federazione internazionale dei giornalisti denuncia un inizio 2007 devastante per i cronisti nel mondo: già 18 le vittime in situazioni di conflitto

A meno di due mesi dal suo inizio, il 2007 si sta gia' rivelando ''devastante'' a causa della ''carneficina'' di giornalisti.

A meno di due mesi dal suo inizio, il 2007 si sta gia' rivelando ''devastante'' a causa della ''carneficina'' di giornalisti.

(ANSA) - BRUXELLES, 20 FEB - E' quanto denuncia la Federazione internazionale dei giornalisti (Ifj), secondo la quale sono gia' 18 i reporter uccisi quest'anno in situazioni di conflitto. Gli ultimi tre sono morti in agguati in Afghanistan, nell'isola di Mindanao nelle Filippine e in Somalia. Le morti si sono registrate in tutto il mondo, ma il maggior numero, dieci, si e' verificato in Medio Oriente, riferisce Ifj, il cui segretario generale Aidan White sottolinea come i giornalisti siano nel mirino ''ovunque''. ''Dobbiamo fare in modo che gli assassini non rimangano impuniti, ma ci stiamo gia' avvicinando ai livelli record che abbiamo visto lo scorso anno'', osservato White. ''Nei conflitti armati i giornalisti sono troppo spesso visti come una interferenza e un problema da parte delle parti in lotta'', sottolinea White. In concreto, rileva Ifj, le Filippine si stanno confermando uno dei paesi piu' pericolosi al mondo, dopo l'Iraq, per i giornalisti. Nel 2006 sono stati almeno tredici i reporter uccisi nelle Filippine e complessivamente sono stati 49 da quando il presidente Gloria Arroyo ha assunto il potere nel 2001. Nel 2006 i giornalisti uccisi secondo Ifj sono stati 155.

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