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Fnsi 10 Mag 2004

La dignità non ha prezzo. Sciopero immediato al Secolo XIX. Solidarietà della Fnsi, della Ligure e del Dipartimento sindacale

La dignità non ha prezzo. Sciopero immediato al Secolo XIX. Solidarietà della Fnsi, della Ligure e del Dipartimento sindacale

La dignità non ha prezzo. Sciopero immediato al Secolo XIX. Solidarietà della Fnsi, della Ligure e del Dipartimento sindacale

La Segreteria e il Dipartimento sindacale della Federazione nazionale della Stampa italiana comunicano: “Esprimiamo convinta solidarietà ai giornalisti del Secolo XIX costretti allo sciopero a causa della posizione intransigente di chiusura dell’azienda sull’utilizzo dei prodotti giornalistici a livello multimediale. Si tratta di una delle prime applicazioni in Italia della norma contrattuale che prevede precise garanzie e tutele nell’utilizzo dei giornalisti per produrre notizie e sevizi via SMS oppure on line. L’azienda, dopo aver manifestato la disponibilità ad aggiornare la riunione svoltasi la scorsa settimana, ha ritirato questa disponibilità costringendo la redazione allo sciopero. La Fnsi ritiene sia indispensabile che le relazioni sindacali siano improntate ovunque al dialogo e alla ricerca di soluzioni per i problemi, specie quelli legati all’occupazione e alle nuove iniziative.” ASSOCIAZIONE LIGURE DEI GIORNALISTI Comitato di Redazione de Il Secolo XIX LA DIGNITA’ NON HA PREZZO SCIOPERO AL SECOLO XIX L’Associazione Ligure dei Giornalisti è al fianco dei colleghi de Il Secolo XIX che hanno deciso oggi pomeriggio lo sciopero immediato. Al centro della vertenza non c’è una “volgare” questione economica, ma il rispetto della dignità delle persone e della correttezza delle relazioni sindacali, un tempo vanto e patrimonio degli editori del Secolo XIX e dai loro diretti collaboratori, oggi trasformate in carta straccia. Il Cdr, l’Associazione Ligure dei Giornalisti e la Fnsi con il segretario generale Paolo Serventi Longhi al tavolo della trattativa in sede Fieg, chiedevano il rispetto degli accordi sulla chiusura dello stato di crisi del Secolo XIX, costato 16 prepensionamenti, il cui piano prevedeva il ripristino di quota 100 redattori entro il 15 marzo del 2004, con 5 nuove assunzioni. L’azienda non solo non ha proceduto alle assunzioni sancite dall’accordo, ma ha negato due impegni presi alla presenza del segretario nazionale della Fnsi, nel corso della trattativa iniziata lo scorso 6 maggio, inerenti la prosecuzione dell’incontro e il rimborso (secondo una consolidata tradizione aziendale) delle spese sostenute dal Cdr per le trattative aziendali che sfociano in sede nazionale. La scelta di uno sciopero non è mai “istintiva”, ma costa ai giornalisti in termini di assunzione di responsabilità e di peso economico. Ma la dignità, il rispetto delle regole, delle persone e delle parole date non hanno prezzo. Quantomeno per i giornalisti e i colleghi tutti de Il Secolo XIX. ASSOCIAZIONE LIGURE DEI GIORNALISTI COMITATO DI REDAZIONE DE IL SECOLO XIX

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