L'Aser (Associazione Stampa dell'Emilia-Romagna) e l'Associazione stampa modenese hanno preso posizione sul contrasto tra la Confindustria locale e 'la Gazzetta di Modena' spiegando di considerare "profondamente sbagliata" la decisione dell'organizzazione degli imprenditori "di 'ignorare' la Gazzetta, non invitando il giornale alle conferenze stampa"
L'Associazione stampa dell'Emilia-Romagna (Aser) nell'esprimere piena solidarietà ai colleghi della "Nuova Gazzetta di Modena" , giudica di estrema gravità il comportamento della Confindustria modenese che ha deciso di non invitare il giornale alle conferenze stampa, calpestando in un sol colpo il diritto di cronaca e quello di critica. Se i vertici del'Associazione industriali ravvisano negli articoli della Gazzetta elementi che vanno oltre il diritto di critica, hanno tutti gli strumenti legislativi e legali per far valere le proprie ragioni. Al contrario, pensare che l'informazione - prosegue il presidente dell'Aser Camillo Galba - debba essere al servizio dei poteri forti è un attentato alla libertà di stampa. Anziché porre ostacoli al pluralismo dell'informazione - conclude l'Aser - la Confindustria di Modena farebbe meglio a verificare se per le proprie pubblicazioni viene applicato correttamente e rispettato il contratto di lavoro giornalistico. L'Associazione stampa modenese ha preso posizione sul contrasto tra la Confindustria locale e 'la Gazzetta di Modena' spiegando di considerare "profondamente sbagliata" la decisione dell'organizzazione degli imprenditori "di 'ignorare' la Gazzetta, non invitando il giornale alle conferenze stampa". "E Confindustria ha 'licenziatò la Gazzetta", ha titolato oggi a tutta pagina il quotidiano, aggiungendo: "Troppe critiche, quindi ci riserviamo di non invitarvi più a casa nostra" e sintetizzando così i termini del problema. "Nessuno contesta la libertà di criticare giornali e giornalisti, soprattutto quando ci si ritiene in grado di contestare la correttezza o il fondamento delle notizie pubblicate - ha argomentato l'Associazione stampa -. E gli strumenti a disposizione di un'importante associazione di categoria, che rappresenta una parte fondamentale del sistema economico modenese, possono essere molti e molto efficaci, senza dover ricorrere a un boicottaggio fuori dalla storia e, soprattutto, dalla tradizione di dialogo di questa città. A Modena, infatti, il sistema dell'informazione è cresciuto negli ultimi decenni in un contesto di grande civiltà e reciproco rispetto con i diversi poteri che, ricordiamolo, la stampa ha il compito di raccontare e di controllare - ha ricordato il sindacato dei giornalisti -. Sarebbe sbagliato pensare all'informazione solo nel ruolo di amplificatore dell'immagine e degli interessi di un partito, di un ente, di un'azienda, di un'associazione". "La Gazzetta non ha bisogno di solidarietà in questo frangente - ha concluso l'Associazione della stampa modenese -: non è la prima e, ci auguriamo, nemmeno l'ultima volta che si trova a dare fastidio a un potere. Confindustria Modena non ha bisogno di lezioni sui valori o sullo stile. È sufficiente ricordare la sua storia e guardare alla qualità delle persone che la guidano e che ne fanno parte. Confindustria Modena ha bisogno semplicemente di fare una cosa: ripensare una decisione sbagliata". (ANSA)