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Editoria 28 Ott 2010

La Commissione Cultura della Camera chiede di ripristinare i fondi tagliati dal governo Fnsi: “Ora l’Esecutivo non ha più alibi. A rischio centinaia di testate e migliaia di posti di lavoro”

“La decisione, presa all’unanimità, alla Commissione Cultura della Camera di chiedere di ripristinare i 70 milioni sottratti al sistema dell’editoria del nostro Paese è una iniziativa importantissima"

“La decisione, presa all’unanimità, alla Commissione Cultura della Camera di chiedere di ripristinare i 70 milioni sottratti al sistema dell’editoria del nostro Paese è una iniziativa importantissima"

Ora non ci sono più alibi, il Governo deve intervenire immediatamente per evitare che, con scelte sciagurate, il pluralismo dell’informazione subisca un durissimo colpo di maglio con la perdita di centinaia di testate e migliaia di posti di lavoro così come, da tempo, la Fnsi ha denunciato con iniziative pubbliche e conferenze stampa.

Pur nel rispetto delle economie di bilancio l’esecutivo deve finalmente battere un colpo”.
 


LA VICEPRESIDENTE DELLA CAMERA E PRESIDENTE PD ROSI BINDI: FONDI ALL'EDITORIA

Nelle sua visita a Toronto in Canada la vicepresidente della Camera e Presidente del Pd, Rosi Bindi, prende posizione contro i tagli all'editoria che mettono in ginocchio centinaia di testate e mettono in forse migliaia di posti di lavoro tra giornalisti e lavoratori dell'informazione.

Riportiamo di seguito parte del resoconto della visita tratto dal Corriere canadese, importante giornale nordamericano della comunità italiana, anch'esso sotto minaccia, come tanti altri nel mondo, per il taglio dei fondi e delle tariffe postali deciso dal Governo.

 

«Presenteremo emendamenti alla Finanziaria per i fondi all’editoria e con i colleghi del mio partito ci impegneremo per arrivare ad una decisione bipartisan che annuli certe politiche che rasentano il masochismo. L’Italia non può permettersi di tagliare i ponti con gli italiani all’estero o di abbassare l’italianità nel mondo, già ce l’abbiamo abbastanza bassa. Deve investire nella promozione della lingua e della cultura e non può pensare di chiudere i quotidiani all’estero come il Corriere Canadese che da oltre mezzo secolo offre un servizio alla comunità in Canada che conta più di un milione e mezzo di concittadini». 

Il vice presidente della Camera Rosy Bindi, in visita a Toronto e a Ottawa, interviene sul taglio dei contributi alla stampa all’estero. E lo fa senza mezzi termini dopo aver incontrato la comunità e dopo aver visitato la redazione del Corriere Canadese, l’unico quotidiano italiano distribuito in Canada, che rischia di dover adottare misure drastiche se il governo non si pronuncerà su una legge di riforma dell’editoria. Si è infatti in attesa del ripristino del 50% dei contributi ai quotidiani italiani all’estero tagliati lo scorso febbraio con il decreto “milleproroghe”. Oltre al Corriere Canadese «rischiano di rimanere schiacciati come vasi di coccio», come ha affermato il segretario della Fnsi Franco Siddi, anche gli altri quotidiani nel mondo come America Oggi negli Stati Uniti, Il Globo e La Fiamma in Australia, Gente d’Italia in Uruguay, la Voce d’Italia in Venezuela, perché i tagli decisi possono essere retroattivi e includere anche lo stanziamento del 2009 che molte aziende editoriali hanno già speso.  

«Con i colleghi della commissione cultura e con il sostegno della Fnsi - ha detto il presidente del Pd Rosy Bindi - vedremo come agire per far sì che la madrepatria sia meno matrigna».

@fnsisocial

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