CERCA
Cerca nelle notizie
Dal
Al
Cerca nel sito
Giudiziaria 10 Ago 2007

La Cassazione conferma la condanna del Gruppo L'Espresso: diffamò Bruno Vespa e ora gli dovrà pagare 10 mila euro di risarcimento

Oltre 10 mila euro di risarcimento danni: è quanto dovrà pagare il Gruppo editoriale L'Espresso a Bruno Vespa, in relazione ad affermazioni ritenute diffamatorie nei confronti del giornalista e contenute in un articolo pubblicato sul supplemento settimanale 'Il venerdì di Repubblicà nel gennaio 1997

Oltre 10 mila euro di risarcimento danni: è quanto dovrà pagare il Gruppo editoriale L'Espresso a Bruno Vespa, in relazione ad affermazioni ritenute diffamatorie nei confronti del giornalista e contenute in un articolo pubblicato sul supplemento settimanale 'Il venerdì di Repubblicà nel gennaio 1997

Lo ha stabilito la Cassazione, confermando in parte una sentenza della Corte d'appello di Roma: al centro della vicenda, un articolo firmato da Curzio Maltese dal titolo 'Anatomia del Vispo Vespà che, secondo il conduttore di 'Porta a Portà, conteneva "affermazioni gravemente lesive del suo onore, della sua reputazione e della sua identità personale". In esso, infatti, sarebbero stati fatti riferimenti alla presunta amicizia della moglie del giornalista con alcuni 'tangentarì. Vespa, dunque, aveva citato in giudizio l'Editoriale La Repubblica (incorporato nel Gruppo L'Espresso) e Paolo Garimberti, direttore del supplemento settimanale, chiedendone la condanna al risarcimento dei danni e al pagamento di 100 milioni di vecchie lire a titolo di riparazione pecuniaria, come previsto dall'articolo 12 della legge sulla stampa. Se i giudici di primo grado avevano rigettato la domanda del giornalista Rai, ritenendo che le espressioni ritenute offensive fossero giustificate dall'esercizio del diritto di critica, la Corte d'appello della Capitale aveva ribaltato il verdetto, condannando il gruppo editoriale e Garimberti a risarcire Vespa per un totale di oltre 15 mila euro (20 milioni di vecchie lire come risarcimento, 10 milioni per riparazione pecuniaria). La Suprema Corte (terza sezione civile, sentenza n.17395), ha quindi confermato la condanna del Gruppo L'Espresso al risarcimento danni, pur diminuendo la cifra da pagare di circa 5 mila euro, escludendo così la riparazione pecuniaria: in merito alle affermazioni contenute nell'articolo, la Cassazione ha infatti ritenuto corretta la motivazione della Corte d'appello, la quale aveva ricordato che "l'articolo è stato ritenuto diffamatorio dal giudice penale con sentenza definitiva nei confronti di altri soggetti (il giornalista e il direttore responsabile) e che le espressioni adoperate sono gratuitamente offensive del Vespa e dei suoi familiari". Nessuna condanna, invece, per Garimberti: in particolare, i giudici di 'Palazzaccio' hanno rilevato che erroneamente la corte di merito lo aveva ritenuto responsabile di quanto accaduto, poichè egli rivestiva l'incarico di semplice direttore, e non di direttore responsabile, funzione assegnata ad Ezio Mauro. (AGI)

@fnsisocial

Articoli correlati