Nasser Abu Bakr, da oltre 20 anni all'Agence France Press (Afp), è stato licenziato «senza una valida ragione, come ritorsione per la sua attività sindacale, in violazione della legge e degli standard internazionali». Lo denuncia la Federazione internazionale dei giornalisti che, in un post sul proprio sito web, spiega: «Il licenziamento è arrivato in seguito alle preoccupazioni dell'agenzia per le sue forti prese di posizione pubbliche in difesa dei diritti dei giornalisti palestinesi in qualità di presidente del Pjs (il sindacato nazionale, ndr)».
Abu Bakr, che è anche un componente eletto del Comitato esecutivo della Ifj, è stato determinante nel denunciare ai relatori speciali delle Nazioni Unite il sistematico prendere di mira i giornalisti palestinesi da parte delle forze israeliane e nel documentare ed esporre attacchi contro giornalisti e media palestinesi. La Federazione internazionale è già in contatto con la direzione dell'Afp a Parigi.
«Il licenziamento di Nasser, un leader sindacale eletto, solo per aver dato voce ai giornalisti palestinesi minacciati e che affrontano attacchi quotidiani è del tutto inaccettabile. Deve essere subito reintegrato», ha dichiarato Anthony Bellanger, segretario generale della Ifj.
«La Federazione internazionale dei giornalisti – annuncia il sindacato – lancerà una campagna globale per chiedere giustizia per Nasser. Hanno già espresso sostegno nei suoi confronti enti pubblici in Palestina, sindacati di tutto il mondo e la Federazione generale palestinese dei sindacati. I giornalisti in Palestina hanno inscenato proteste fuori dagli uffici dell'Afp. I sindacati che rappresentano il personale presso la sede centrale dell'Afp e altri uffici in tutto il mondo hanno promesso il loro appoggio alla mobilitazione».