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Fnsi 28 Gen 2004

Iraq: uccisi due operatori della Cnn, ferito un terzo. L’Ifj commenta: “E’ necessario raddoppiare gli sforzi per garantire sicurezza”

Iraq: uccisi due operatori della Cnn, ferito un terzo. L’Ifj commenta: “E’ necessario raddoppiare gli sforzi per garantire sicurezza”

Iraq: uccisi due operatori della Cnn, ferito un terzo. L’Ifj commenta: “E’ necessario raddoppiare gli sforzi per garantire sicurezza”

“L’Iraq rimane la zona di guerra più pericolosa al mondo, in cui la sicurezza dei giornalisti non può essere garantita”. E’ il secco commento dell’International Federation of Journalists (Ifj) all’indomani dell’ennesimo colpo basso agli operatori dell’informazione. Duraid Isa Mohammed e Yasser Khatab – entrambi impiegati della CNN – sono rimasti uccisi nel pomeriggio di ieri, raggiunti da una raffica di proiettili d’arma da fuoco mentre viaggiavano sulla loro auto. Mohammed – interprete e produttore – e il collega Khatab, che si trovava alla guida, stavano tornando verso Baghdad dopo aver lavorato nella zona di Hillah, nel sud del paese. Un terzo collega, il cameraman Scott McWhinnie, alla guida di un secondo veicolo, è stato colpito di striscio alla testa da una pallottola. Sono così 22 ora i giornalisti e operatori dei media uccisi in Iraq durante e nel periodo successivo al conflitto, 2 i giornalisti ancora dispersi, con scarse probabilità di ritrovarli vivi. Proprio nei giorni scorsi una delegazione dell’Ifj e della Federazione di giornalisti arabi (Faj) ha concluso una visita in Iraq chiedendo l’impegno della comunità internazionale verso azioni concrete che garantiscano l’unità, la professionalità e la sicurezza del giornalismo in uno dei paesi più martoriati del Medio Oriente. E l’International News Safety Institute (INSI) ha allestito una serie di workshops sugli addestramenti alla sicurezza dei reporter iracheni e stranieri che si trovano a lavorare a Baghdad. “Ora più che mai tutti gli operatori dell’informazione devono usare estrema cautela – commenta Aidan White, Segretario Generale dell’Ifj – e le organizzazioni dei media raddoppiare gli sforzi. La crudezza di queste vicende ci ricorda che il pericolo è ben lontano dal dirsi superato”. Fonte: Informazione Senza Frontiere Traduzione: Sara Mannocci

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