Non solo messaggi: anche parlamentari, amministratori locali, segretari di partito e semplici cittadini hanno preso parte sabato al volantinaggio a Senigallia organizzato dalle organizzazioni di categoria dei giornalisti contro la possibile conversione in legge del decreto sulle intercettazioni
Secondo Sigim (Sindacato Giornalisti Marchigiani), Unci (Unione Cronisti Italiani) e Fnsi (Federazione Nazionale Stampa Italiana - c'e' il pericolo di una ''informazione monca''. Il segretario del Sigim Giovanni Rossi ha ipotizzato ''un azzeramento di fatto della cronaca giudiziaria'''. Le ricadute non riguardano solo i giornalisti, che - ha scherzato il presidente dell'Unci Guido Columba - potranno anche scrivere di altro, ma soprattutto i cittadini, privati del loro diritto di essere informati''. Solidarieta' e' stata portata dalle senatrici Silvana Amati e Marina Magistrelli, oltre che dal sindaco di Senigallia Luana Angeloni. Messaggi di sostegno sono stati inviati dai parlamentari marchigiani, da uomini di cultura come il musicista Marco Mencoboni e il fumettista Giancarlo Alessandrini (Martin Mystere), dal presidente del consiglio regionale Raffaele Bucciarelli e dal vice presidente della giunta regionale Paolo Petrini, oltre che dal presidente dell'ordine dei Giornalisti delle Marche Gianni Rossetti. (ANSA) Ha ottenuto vasta eco nelle Marche e non solo l'iniziativa di sensibilizzazione organizzata da Fnsi, Unci e Sigim sui rischi connessi alla conversione del disegno di legge n. 1415 sulle intercettazioni telefoniche. Alla manifestazione sono intervenute le senatrici del Pd Silvana Amati e Marina Magistrelli e il sindaco Luana Angeloni. In un messaggio il presidente della Fnsi Roberto Natale ha sottolineato ''il valore particolare questa sorta di Giro d'Italia dell'autonomia di informazione che oggi fa tappa a Senigallia'' e che mostra ''la volonta' del giornalismo italiano di consolidare la sua credibilita' verso i cittadini''. Un giornalismo che ''non e' casta'', ma ''professionisti coscienti delle loro responsabilita', che assumono come valore centrale il diritto a sapere di un Paese''. Il presidente del consiglio regionale delle Marche Raffaelle Bucciarelli invoca ''regole certe'' per l'informazione. Un altro messaggio e' stato inviato da Lirio Abbate, cronista di mafia costretto a vivere sotto scorta da Palermo, al segretario del Sigim Rossi: ''se un ministro della Repubblica vuole imbavagliare i giornalisti, tutto cio' mi conferma che tante cose buone in questi anni sono venute fuori dalla penna dei cronisti a salvaguardia della democrazia, della liberta' di espressione e di informazione''. Solidarieta' viene espressa anche dal vice presidente della giunta regionale delle Marche Paolo Petrini, mentre la presiente della Provincia di Ancona Patrizia Casagrande ammonisce sui rischi di minare ''il diritto ad una corretta informazione''. E ancora sono solidali con la battaglia dei giornalisti, che ''una battaglia di liberta'', anche il consigliere regionale di Sinistra Democratica Massimo Binci, il presidente della Provincia di Pesaro Urbino Palmiro Ucchielli e quello della Provincia di Ascoli Piceno Massimo Rossi, gli assessori regionali Luigi Minardi e Giancluca Carrabs, la presidente dell'Uncem Maria Assunta Paci, il consilgiere regionale Udc Leonardo Lippi, il sindaco di Ancona Fabio Sturani. Altri messaggi sono venuti da Giorgio Formoni, giornalista di Report, ha condotto inchieste sulla pena di morte e violazione diritti civili e sull'omicidio di Anna Politkovskaja. Caustico il musicista Marco Mencoboni: ''il vero nemico da combattere ahime' sono gli italiani: la gente che ci governa ne e' solo l'immagine''. Per il creatore di Martin Mystere Giancarlo Alessandrini ''il lodo Alfano, poi, e' una delle peggiori vergogne che ultimamente ci stanno piovendo addosso''.''Con questo disegno di legge, il traffico illecito dei rifiuti diventa ancora piu' facile'' fa notare il presidente regionale di Legambiente Luigino Quarchioni. La protesta organizzata da Sigim, Unci e Fnsi e' condivisa anche dall'Ordine dei Giornalisti delle Marche. ''E' una legge che di fatto impone un bavaglio alla stampa'' spiega in un messaggio il presidente Gianni Rossetti. ''Non siamo per un giornalismo da buco della serratura, ma questa legge non mira a evitare gli abusi, ma a bloccare tutto. E la cosa piu' facile - osserva - e' prendersela con i giornalisti. I quali hanno un dovere etico, cioe' quello di comunicare al cittadino le notizie di cui sono a conoscenza. E per notizia intendiamo un fatto accertato, documentato e verificato e non le chiacchiere del bar o le voci raccolte per strada''. Quanto alle intercettazioni, ''il confine e' l'interesse generale e l'attinenza con l'inchiesta giudiziaria''. (ANSA)