“Indiscrezioni sempre più preoccupanti si vanno diffondendo circa il provvedimento sulle intercettazioni che il Ministro della Giustizia, Clemente Mastella, si accingerebbe a presentare in Consiglio dei Ministri.
Innanzitutto, appare singolare che non vi sia stata finora una vera consultazione delle organizzazioni rappresentative dei giornalisti. Questo mi sembra grave. Inoltre, appare confuso e rischioso per i cronisti il nuovo sistema sanzionatorio che si ipotizza. In particolare, non è chiaro se le sanzioni penali detentive siano o no applicabili ai giornalisti, i quali sono tenuti sempre a rispettare la segretezza delle loro fonti. Le eventuali sanzioni pecuniarie nei confronti dei giornalisti e degli editori, inoltre, rischiano di limitare gravemente il diritto di cronaca e la libertà d’informazione. La Federazione Nazionale della Stampa Italiana chiede che sia fatta immediata chiarezza sul provvedimento, che sia possibile discutere obiettivi e conseguenze e che sia presa in considerazione la disponibilità dell’Ordine e della Fnsi a discutere il rafforzamento di sanzioni comminate dall’organo di autogoverno della categoria. Questa è l’unica strada che consente, nel rispetto della legge, di intervenire nei casi di possibili forzature delle norme ai danni di privati cittadini. Ciò senza interferire con il diritto di cronaca”. Il Presidente della Federazione Nazionale della Stampa Italiana, Franco Siddi, ha dichiarato: “E’ auspicabile che queste ore di riunione in corso portino davvero consiglio al Ministro Mastella e all’intero Governo. Sarebbe davvero inconcepibile, infatti, l’approvazione di un DDL sull’intercettazioni che demonizzi e punisca pesantemente i soli giornalisti allo scopo di impedire loro di dare notizie di pubblico interesse, in nome di una pretesa difesa rispetto dagli eccessi nell’informazione. La notizia che il DDL Mastella prevederebbe multe pesanti per i soli giornalisti, saltando peraltro la catena delle responsabilità editoriali, se confermata farebbe pensare ad una concessione ai poteri forti con evidente volontà di imbavagliare la stampa libera. Il Consiglio dei Ministri in corso ha tutta la possibilità e il potere di una correzione in senso democratico ed equilibrato. Sarebbe indispensabile prima di ogni provvedimento di carattere censorio la convocazione da parte del Governo delle organizzazioni dei giornalisti e dell’Autority della Privacy per equilibrate e efficaci misure di applicazione delle norme poste a tutela della dignità delle persone. In caso contrario i giornalisti non potranno non assumere ogni iniziativa di mobilitazione anche contro questo Governo”. Il testo del disegno di legge sulle intercettazioni presentato dal ministro Mastella al Consiglio dei ministri, su cui è iniziato un primo esame, assesta un duro colpo al diritto di cronaca e alla libertà di informazione. L’Unione Nazionale Cronisti Italiani sottolinea che sono tutti i cittadini ad avere il diritto di essere informati correttamente, compiutamente e tempestivamente di quanto accade. I cronisti hanno il dovere professionale ed etico di rendere noto quanto vengono ad apprendere, ad altri spetta il dovere di tutelare il segreto di indagine. Il disegno di legge del ministro Mastella dunque, con le sanzioni a carico dei giornalisti, si rivela come un impedimento all’esercizio della professione e un modo per limitare la libertà di informazione. L’UNCI chiede la modifica delle norme che penalizzano il diritto di cronaca e sollecita Federazione della Stampa e Ordine dei giornalisti ad assumere una decisa ed efficace posizione contraria mobilitando la categoria e l’opinione pubblica.