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Osservatorio sui media 20 Giu 2007

Intercettazioni, Pulitzer contro i politici italiani

"Più volte abbiamo pubblicato sull'e-group di Senza Bavaglio la frase simbolo di Joseph Pulitzer (1847-1911), fondatore del più prestigioso premio giornalistico del mondo: "Non esiste delitto, inganno, trucco, imbroglio e vizio che non vivano della loro segretezza. Portate alla luce del giorno questi segreti, descriveteli, rendeteli ridicoli agli occhi di tutti e prima o poi la pubblica opinione li getterà via. La sola divulgazione di per sé non è forse sufficiente, ma è l'unico mezzo senza il quale falliscono tutti gli altri"

"Più volte abbiamo pubblicato sull'e-group di Senza Bavaglio la frase simbolo di Joseph Pulitzer (1847-1911), fondatore del più prestigioso premio giornalistico del mondo: "Non esiste delitto, inganno, trucco, imbroglio e vizio che non vivano della loro segretezza. Portate alla luce del giorno questi segreti, descriveteli, rendeteli ridicoli agli occhi di tutti e prima o poi la pubblica opinione li getterà via. La sola divulgazione di per sé non è forse sufficiente, ma è l'unico mezzo senza il quale falliscono tutti gli altri"

E' la più chiara risposta ai dirigenti del nostro Paese, che parlano di imbarbarimento della società, di follia italiana, di aggressione a questa o quella forza politica. E' un metodo mediatico classico quello di far apparire vittime i carnefici e carnefici le vittime. Far perdere l'obbiettivo reale e costruirne uno falso. Le intercettazioni hanno mostrato come l'intreccio tra politica e affari non è solo una faccenda di Berlusconi e della destra affaristica, ma anche di alcuni ambienti della sinistra. Discutere di imbarbarimento è fuorviante, si deve discutere di commistioni improprie tra gente come il compagno Ricucci e il signor D'Alema, si deve discutere del perché la sinistra sta tradendo la fiducia degli elettori, delle distorsioni della politica e del perché ogni volta che c’è una critica si urli al complotto. Non deve passare il concetto che sia "privato" ciò che deve essere "pubblico". La carriera politica si sceglie e chi la sceglie deve sapere che per lui non valgono e non devono valere i richiami alla privacy. La politica deve essere una casa di vetro (come per altro, a parole, tutti hanno sempre dichiarato). Sulle vicende dell'estate 2005 sono state dette da parte dei politici bugie, grosse bugie. Questa è la vera follia italiana, l'arroganza della politica che pretende di essere intoccabile. Il segnale che le forze politiche devono dare al pubblico non può e non dev'essere l'approvazione della legge che impedisce la pubblicazione delle intercettazioni. Se ciò accadesse sarebbe sancito irreversibilmente il distacco dei dirigenti dalla realtà e proverebbe manifestamente che i politici non sono più al servizio della nazione, ma al servizio dei loro personali interessi". di Massimo A. Alberizzi Consigliere Nazionale FNSI Senza Bavaglio

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